Il più delle volte il termine “allergia alimentare” viene usato genericamente per indicare qualsiasi reazione sgradevole che sia legata all’assunzione di alimenti.
In realtà si può parlare di allergia alimentare solo quando c’è una reazione immediata, o quasi, al cibo ingerito, dipendente dagli anticorpi IgE, ad esempio l’orticaria dopo aver mangiato le fragole, così come l’angioedema dopo aver mangiato crostacei.
Si parla di intolleranze alimentari, invece, quando non vi è la produzione di anticorpi IgE e quando le reazioni non sono immediate, ma croniche: i disturbi, infatti, non sono in diretta relazione all’assunzione, ma si possono verificare a distanza di tempo, fino a 72 ore, e i sintomi e le malattie si possono sviluppare a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema. I cibi “reattivi” stimolano il sistema immunitario, innescando la formazione, in notevoli, quantità, di anticorpi IgG responsabili di una reazione infiammatoria con differenti sintomatologie.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Simona Avitabile.
- Quali sono i sintomi associabili all’intolleranza alimentare?
I sintomi più comuni sono rappresentati da cefalea, stanchezza e dolori muscolari, eruzioni cutanee, sintomi gastroenterici e gonfiore.
- Come si fa diagnosi di intolleranza alimentare?
Higea è l’acronimo di “Human Immunoglobulins G-Testing Aliments” ed è un test che dosa, con un banale prelievo di sangue, gli anticorpi IgG contro numerosi alimenti. Più alta è la quantità di IgG, più è elevata la possibilità di intolleranza. Il test rappresenta non solo un importante aiuto nella diagnosi clinica differenziale, ma anche un utile strumento di monitoraggio della terapia in corso o dei possibili effetti di un graduale reinserimento dell’alimento intollerato nella dieta del paziente.
Ad oggi sono a disposizione 2 tipologie di analisi specifiche per intolleranze alimentari immunomediate: Higea 40 alimenti e Higea 110 alimenti, a seconda, appunto, del numero degli alimenti testati.
- Quali raccomandazioni bisogna seguire?
E’ necessario che il paziente non stia seguendo una rigida dieta alimentare, né una terapia farmacologica (cortisonici, antistaminici, farmaci immunosoppressori o immunomodulatori).
“Biochimica Analisi Cliniche”, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, è a Padula Scalo, in via Nazionale, presso il piazzale Eurospin.
Il laboratorio informa che, in seguito all’eventuale sospensione delle convenzioni sanitarie previste per il 15 settembre, garantirà continuità di servizio applicando agevolazioni economiche all’utenza.
Per tutte le informazioni ci si può rivolgere al numero telefonico e fax 0975/74208 – email: info@laboratoriobiochimica.it
– Filomena Chiappardo –
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