Il Giardino della Legalità non è più orfano delle targhe dedicate a Simonetta Lamberti, Mimmo Beneventano e Antonio Esposito Ferraiolo. Le insegne sono state re-incollate e riposizionate sui paletti di sostegno, probabilmente già nelle primissime ore di oggi.
Di fatto, questa mattina tutto è tornato al proprio posto e davanti agli ulivi intitolati alle vittime campane della criminalità erano state ricollocate le vecchie targhe. Resta misterioso l’autore o gli autori del gesto che aveva destato un certo clamore dentro e fuori il campus universitario di Fisciano.
“Tutto è bene quel che finisce bene, per parafrasare il titolo di una commedia shakespeariana scritta intorno al 1600. Resta da capire la dinamica dell’accaduto: si sono scollate dai paletti metallici oppure si è trattato di una bastardata, come potrebbe dedursi da una bottiglia di birra lasciata ai piedi di un ulivo?” Questo l’interrogativo di Vincenzo Greco, responsabile del comitato promotore del Giardino della Legalità.
“Potrebbe, se i tempi tecnici lo consentono, risultare utile la consultazione delle videoregistrazioni. Ad ogni buon conto ringrazio il Rettore, che qualche mese fa aveva espresso la sua disponibilità ad istallare altre tre targhe nel Giardino, e gli uffici competenti – conclude Greco – per aver provveduto al ripristino dello stato originale”.
Nell’area verde a ridosso del sottopassaggio del rettore, trovano posto ulteriori 7 targhe della memoria, intestate, tra il 2012 e il 2013, a don Giuseppe Diana, Gennaro Musella, Marcello Torre, Pasquale Campanello, Giancarlo Siani, Pasquale Romano e Federico Del Prete.
– Gianpaolo D’Elia –
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