“Il nostro team non ha percepito stipendi per 14 mensilità. Con la loro pazienza nell’accettare questa situazione sono i primi, veri grandi sostenitori del Giffoni, insieme alle aziende fornitrici che ci sono state vicine accettando molti disagi nei pagamenti e a tutto il Consiglio di Amministrazione dell’Ente, Presidente in testa, che con fideussioni personali regge tutto il Festival. Ci portiamo dietro il deficit per gli anni 2007 e 2009, quando ci hanno fatto spendere soldi che non ci hanno dato. Stiamo lavorando duramente per recuperare quei 3milioni 750mila euro”. Claudio Gubitosi a fine festival ringrazia chi, con il lavoro e il sacrificio, rende concreto il Giffoni. Lui l’attimo l’ha colto 45 anni fa, quando quel “pensiero, trasformato in idea” mise in moto quella che oggi è diventata l’Experience. Un festival del cinema per ragazzi e molto di più: negli anni, il centro picentino ha visto crescere esponenzialmente le attività della cittadella, diventata crocevia di sogni, emozioni e spinte innovative.
Gubitosi, ieri, ha colto la conferenza stampa di chiusura dell’edizione 2015 per rimproverare le istituzioni, denunciare la lentezza burocratica di cui è vittima il festival e mettere in chiaro le future evoluzioni. “Il nostro progetto è stato più volte visionato dai commissari europei per il controllo e abbiamo sempre avuto la bandiera verde. Vogliamo procedure snelle e liquidazioni nei tempi previsti”. E non risparmia nessuno. Regione, Stato e Europa hanno le proprie responsabilità:“Sono tre anni che il Ministero delle Politiche Giovanile non ci finanzia. Chi meglio di noi e più di noi produce progetti per i giovani? Chiederò al ministro Franceschini di fare una legge speciale per il Giffoni Experience affinché venga tutelato come patrimonio nazionale. Non serve molto, anche qualcosa di piccolo, ma di certo”.
Gubitosi è un fiume in piena:“Possiamo suggerire all’Europa come cambiare regole assurde. I fondi europei vengono oggi assegnati sulla base di manuali, gli stessi delle opere pubbliche infrastrutturali. A Bruxelles porteremo ed evidenzieremo queste contraddizioni”.
“Se dovessimo avere le garanzie che ci auguriamo per il Por 2015-2020, allora vi dirò cosa ci aspetta in futuro. Mancano 150 giorni a dicembre e in questi mesi dobbiamo mettere in ordine i finanziamenti vecchi, guardare ai nuovi e puntare sull’ingresso dei privati. Giffoni – ha annunciato, come riferito poi ai microfoni di Ondanews – con questa edizione finisce e parte”.
Un nuovo inizio, una rinascita che metterà in moto sempre più energie e aspirazioni: “Siamo pronti a cambiare, senza crogiolarci nei successi del passato. Il 2016 rappresenterà per noi una nuova era, che si inaugura con la Giffoni Multimedia Valley. Vorremmo prendere altri venticinque giovani creativi dai 20 ai 30 anni ma non possiamo farlo se prima non cambiano le cose”.
– Gianpaolo D’Elia –