In merito al sequestro predisposto dalla Procura della Repubblica di Salerno degli scarichi dell’ospedale di Eboli nelle fognature comunali in base alle indagini condotte dai carabinieri del NOE al comando del capitano Giuseppe Ambrosone, il Direttore generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante, tramite un comunicato stampa, precisa la posizione dell’azienda ospedaliera.
“Già nel Dicembre 2013 – si legge nel comunicato – a seguito di verifica effettuata dai Carabinieri del NOE presso il Presidio Ospedaliero di Eboli, venivano messe in evidenza criticità relative all’impianto di scarico dei reflui del Presidio nella pubblica fogna. Questa Direzione, già a far data dal suo insediamento, ovvero dall’anno 2012, ha provveduto, nell’ambito dei poteri di vigilanza e controllo in capo al Direttore Generale dell’Azienda, a dare impulso a tutte le procedure per il rispetto, presso le strutture ospedaliere, di quanto la normativa prescrive, ivi compresa la necessità di autorizzazione per lo scarico in pubblica fogna”. Da allora, protagonista la burocrazia, il problema non è stato ancora risolto.
“Faccio presente – continua il comunicato – di aver sempre provveduto a tutto quanto di mia precisa competenza per gli adempimenti di che trattasi anche se c’è il rammarico perché con la informativa inviata da parte dei NOE alla Procura della Repubblica di Salerno in data 18 giugno 2015, non si sia fatto menzione della Richiesta di autorizzazione trasmessa, a cura dei Responsabili del Presidio di Eboli, all’Autorità Ambito Sele in data 25 maggio 2015. Purtroppo – termina il comunicato stampa – gli adempimenti burocratici, nonostante il mio impegno fin dall’anno 2012, non hanno consentito il completamento della procedura avviata già nel 2013 onde ricevere l’autorizzazione prescritta”.
Il Direttore Squillante, comunque, ha promesso e garantito tutto l’impegno per la risoluzione del problema nei 60 giorni di tempo indicati nel procedimento avviato dalla Magistratura.
– redazione –
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