Si è tenuta ieri, presso la sede del “Circolo Carlo Alberto 1886” a Padula, la tavola rotonda sul libro “Le pergamene dei monasteri soppressi nell’archivio cavense” di Carmine Carlone, organizzata dal “Centro Studi e Ricerche Vallo di Diano Pietro Laveglia” in collaborazione con il “Circolo Sociale Carlo Alberto 1866”.
I lavori, coordinati da Francesco Senatore, professore di Storia Medievale presso l’Università Federico II di Napoli, si sono aperti con i saluti istituzionali di Paolo Imparato, sindaco di Padula, di Felice Tierno, presidente del “Circolo Carlo Alberto 1886”, e di Giuseppe Colitti, presidente del “Centro Studi Pietro Laveglia”.
A relazionare sono stati poi gli studiosi locali Don Giovanni Salimbene, dell’Arcidiocesi di Salerno, Emilio Sarli e Geppino D’Amico, che hanno offerto validi contributi e ricchi spunti di riflessione al pubblico presente.
Durante il regno di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat furono introdotte importanti riforme nel Regno di Napoli, tra le quali l’eversione della feudalità e la soppressione degli ordini religiosi, portando così alla chiusura dei monasteri (tra i quali la Certosa di San Lorenzo) e alla dispersione di buona parte del patrimonio documentario accumulato nel corso dei secoli.
La pubblicazione del professore Carmine Carlone, frutto di oltre venti anni di duro ed appassionato lavoro, propone l’inventario di 3321 pergamene, dei codici membranacei e di vari manoscritti confluiti nell’archivio della Badia della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni dopo la soppressione dei monasteri.
L’incontro si è chiuso con l’intervento del professore Carlone, che ha voluto rivolgere due appelli: il primo alle associazioni e ai giovani paleografi, di dedicarsi allo studio e all’analisi di questi importanti documenti, il secondo a coloro che hanno in casa pergamene, affinchè le donino alla Badia di Cava per la custodia e la trasmissione di saperi fondamentali per scoprire il passato e guardare con occhi nuovi verso il futuro.
– Filomena Chiappardo –