Il Tar Campania ha rigettato il ricorso presentato dai sette consiglieri regionali eletti nel M5S con cui si chiedeva la convocazione d’urgenza del Consiglio regionale, la prosecuzione dell’iter della Severino e lo scioglimento del Consiglio stesso. Il Tribunale amministrativo ha fissato al 29 luglio la discussione nel merito sul ricorso dei grillini, avendo il Presidente Mastrocola non ravvisato la necessità di prendere in proposito una decisione immediata nonostante i consiglieri pentastellati avessero chiesto un provvedimento cautelare d’urgenza.
Nello specifico, come si legge in una nota, i ricorrenti “non si arrendono alla gravissima illegittimità compiuta dal consigliere anziano che ha impedito al Consiglio regionale di prendere atto del decreto di sospensione di diritto dalla carica di De Luca, annullando la convocazione della prima seduta all’ultimo minuto. L’impossibilità di insediamento e funzionamento degli organi regionali comporta infatti ex lege lo scioglimento del Consiglio Regionale“.
In seguito al rigetto del Tar, Valeria Ciarambino, candidata alla carica di Governatore alle scorse elezioni regionali con il M5S e attuale consigliere di minoranza, ha sottolineato che il ricorso non è respinto, ma “semplicemente non si procederà d’urgenza e l’udienza è stata fissata al 29 luglio. Intanto però il presidente del Tar nel suo decreto mette nero su bianco che il procedimento della sospensione non è stato ancora perfezionato, visto che si è impedito al Consiglio regionale di prenderne atto annullandone la prima seduta”.
“Sapete cosa vuol dire questo? – chiede la Ciarambino – Che il ricorso di De Luca innanzi al tribunale ordinario avverso la sospensione, prima che il Consiglio ne prenda atto, è aria fritta!“.
– Chiara Di Miele –
Sinceramente, sono una delusione. A ogni tornata elettorale lì carichiamo di voti e di consensi, ma questi “cittadini” del M5S non sanno fare altro che ricorsi, inscenare proteste e scimmiottare i leghisti della prima ora. Ricorsi, poi, che puntualmente vengono bocciati o disattesi. Nel caso De Luca era del tutto evidente il giudizio della Magistratura, perché l’art. 8 della legge Severino cozza contro il buonsenso, prima ancora che contro diritti costituzionali. Insomma, é un “movimento” che non va, troppa improvvisazione, troppa impreparazione, non di rado incapacità unita a inesperienza. Meglio guardare ad altro, magari Sel.