A poco più di due settimane dal voto e alla luce della vittoria di Vincenzo De Luca il Partito Democratico del Vallo di Diano tira le somme e si avventura in un’analisi del voto. E’ quanto accaduto ieri sera, nell’Aula Consiliare del Comune di Sala Consilina, alla presenza del segretario provinciale del partito Nicola Landolfi e di uno dei consiglieri regionali eletti nella coalizione di centrosinistra, Luca Cascone (candidato nella civica “De Luca Presidente”).
Ad accogliere il segretario del Pd Salerno, il coordinatore del Vallo di Diano Mimmo Cartolano (riconfermato nella sua carica nel corso dell’incontro), alcuni segretari dei circoli cittadini e una folta schiera di amministratori valdianesi dem. Tante le tematiche e le problematiche tirate in ballo in quella che è stata una vera e propria riunione fiume, incentrata soprattutto sul dibattito e sullo scambio di vedute. Non assenti anche quelle contrapposte.
La mancanza di un rappresentante del territorio, scaturente dalla sconfitta di Donato Pica, le difficoltà che le aree interne cercano di risolvere, spesso arrancando, nella fattispecie le cicatrici inferte nel tempo al Vallo di Diano (vedi Tribunale) hanno dominato gran parte dell’incontro. “La mancanza di rappresentatività è sicuramente dovuta al taglio delle rappresentanze – ha esordito Cartolano – Noi a De Luca chiediamo di fare per il Vallo quello che Caldoro non ha fatto in cinque anni. Gli chiediamo di ricordarsi delle nostre problematiche e dell’impoverimento delle aree interne”. E, riferendosi alla figura di quello che è stato l’unico candidato del territorio nella lista Pd, il coordinatore ha espressamente richiesto che si faccia in maniera tale che “Pica possa dare il suo contributo al partito“.
Tanti gli interventi, nel corso della serata, tesi a dimostrare un’ancora scarsa maturità nelle scelte portate avanti dal territorio, una coesione che spesso latita e un individualismo pressante che, nei fatti, non arreca vantaggio alcuno. Un Pd che fa pubblicamente autocritica, quindi, senza temere di mettersi a nudo e mostrare quelli che, probabilmente, sono stati i punti deboli emersi in seguito alle ultime consultazioni.
In conclusione una lunga e certosina analisi del voto (capillari i dati elargiti al pubblico) affrontata dal segretario Landolfi. “Nel Vallo di Diano la distanza tra De Luca e Caldoro è consistente – ha evidenziato il segretario – Se abbiamo vinto dobbiamo fare in modo che il successo elettorale diventi il punto d’inizio per cominciare a scrivere nel Pd del Vallo quali sono le priorità del territorio, quali sono le opzioni strategiche che questa terra pretende dal Presidente della Regione“.
“La vittoria di De Luca è la vittoria del nostro territorio – ha detto Landolfi a esponenti e simpatizzanti – Le elezioni regionali non si guardano col microscopio, ma con la lente d’ingrandimento e quindi dobbiamo avere la consapevolezza che De Luca si occuperà innanzitutto della provincia di Salerno e noi non lasceremo il partito fino a quando non avremo riportato in ogni amministrazione comunale della provincia la nostra parte politica“.
– Chiara Di Miele –
Sarà, ma non mi pare chiaro. Il Vallo di Diano perde la sua rappresentanza in seno al Consiglio regionale e qualcuno parla di vittoria? Strano modo di guardare il bicchiere: mezzo pieno per chi guarda ai voti deluchiani, mezzo vuoto per chi non ha nemmeno un riferimento a Napoli. Ma quel che rifulge è la costanza di certe mezze cartucce di mantenere la poltrona, che sia di coordinamento oppure di segretario di circolo, in presenza di una débâcle elettorale senza precedenti. Qualcuno si è chiesto perché al voto è andato solo il 47% del corpo elettorale? Vogliamo sempre dare la colpa al Tribunale scippato, alla tratta ferroviaria chiusa, alla desertificazione del territorio? Suvvia, questa è gente che ha la faccia come il culo! E fin quando ci sarà e siederà su sedie di comanda, il Vallo di Diano diventerà sempre più “roscigno vecchia”!