Nuove norme per la fida pascolo sono state adottate nel Comune di Monte San Giacomo. Dettate dall’Amministrazione Comunale, mirano ad assicurare la gestione sostenibile del proprio patrimonio e ad emarginare il fenomeno degli animali vaganti che interessa da diverso tempo la zona montana del piccolo centro ai piedi del Cervati.
Il fenomeno degli animali lasciati allo stato brado sta provocando ingenti danni agli agricoltori del posto.
Le recenti prescrizioni affermano che è proibito agli aventi diritto alla fida pascolo di immettere nei pascoli animali di proprietari diversi e un numero di capi superiore a quello autorizzato. Inoltre il bestiame deve essere sempre identificabile e corrispondente a quelle dichiarato al Comune, il bestiame fidato dovrà essere costantemente sorvegliato da custodi i cui nominativi devono essere precedentemente comunicati al Comune. E’ vietato alterare, con danneggiamenti ed opere, comprese recinzioni, lo stato dei luoghi o di asportare piante di ogni specie e stadio ed è fatto assoluto divieto di recintare oppure sbarrare, con qualsiasi tipo di ostacolo, strade e sentieri.
Nella richiesta di autorizzazione deve essere indicato anche il terreno destinato al ricovero notturno e, su richiesta del fidatario, può essere concessa l’autorizzazione a realizzare, in uno dei terreni assegnati, un’area recintata per la custodia notturna dei capi.
Nel caso in cui le norme non vengano rispettate e qualora dovessero pervenire segnalazioni da parte dei cittadini, il Comune procederà a sanzionare i trasgressori. Le sanzioni a cui si incorre sono l’immediata revoca della concessione della fida pascolo, una penale pari al quadruplo della fida stabilita, l’immediata espulsione degli animali dalle zone affidate e il divieto di fida per tre anni.
“Si tratta di un ulteriore tentativo per fissare regole più rigide -ha dichiarato il sindaco Raffaele Accetta – al fine di porre rimedio all’annoso problema del pascolo abusivo,degli sconfinamenti, e a volte dell’abbandono degli animali. Ma l’aspetto principale è stato quello di far sottoscrivere l’accettazione di queste regole, a tutti gli allevatori, prima che venisse concessa la fida pascolo“.
“Le sanzioni – conclude Accetta – ma soprattutto l’assunzione di responsabilità, auspichiamo che possano essere le basi per risolvere definitivamente questo problema e avviare, così, una fiorente attività potendo utilizzare ancora le risorse dei fondi europei, in modo corretto senza creare danni agli altri”.
– Roccanna Giordano –