Non ci saranno funerali in Italia per Carmen Elena Pavel, la giovane mamma di 27 anni investita all’alba di ieri in via Diaz a Sassano, mentre si recava a lavoro in bicicletta. Soltanto una messa affinchè la comunità sassanese preghi per lei e le porga l’ultimo saluto e poi la salma della povera donna partirà alla volta della Romania, suo paese d’origine.
Resta ai domiciliari, intanto, il 35enne alla guida dell’auto, arrestato per omicidio colposo commesso sotto effetto di stupefacenti ed alcool.
Carmen Elena è stata strappata alla vita in un paese straniero in cui si era ben integrata insieme alla sua famiglia, composta dal marito e dal piccolo figlio, che ora rimangono orfani di una moglie e di una madre che amava lavorare e che, proprio andando a lavoro quando fuori ancora è buio, è tragicamente morta.
Una donna amata da tutti in paese, ricordata per una semplicità disarmante e per un senso del dovere che, negli ultimi tempi, è sempre più raro ad incontrarsi. Quel senso del dovere che la spingeva ad alzarsi presto, a prendere la sua bicicletta, quella su cui viaggiava nel momento del fatale impatto, e recarsi a prestare il suo servizio in una panetteria del paese. Quel senso del dovere che, di sicuro, l’aveva spinta a lasciare la sua casa, i suoi affetti, per venire in Italia, a Sassano, in cerca di fortuna.
E il paradosso è proprio questo. Carmen Elena la fortuna in Italia, alla luce di quanto accaduto, non l’ha incontrata. Un’auto le è piombata addosso e l’ha brutalmente tolta all’affetto della sua famiglia. Il suo “percorso italiano” si è interrotto, lasciando il suo corpo avvolto per ore in un telo bianco su un marciapiede di un piccolo paese di provincia. Quel piccolo paese di provincia, Sassano, che in poco meno di un anno porta sulle spalle un disagio quasi imbarazzante, il peso di due tragedie automobilistiche simili, date le giovani vite stroncate, che hanno riempito le pagine di cronaca nazionali sollevando finanche il dubbio su un probabile disagio sociale, latente, nella comunità. Da non sottovalutare.
– Chiara Di Miele –
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Resta in pace
Lo merita tuta la vitta galera povera carneb di mio paese