Rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario Sandro Pili, il 48enne che il 30 novembre dello scorso anno accoltellò la moglie 39enne, Pierangela Gareffa, in contrada Fortino a Vibonati.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, nella tragica occasione, Pili impugnò un coltello da cucina e, dopo una lite coniugale, sferrò un fendente al torace della donna che morì a causa di un’emorragia interna. Solo dopo il decesso della moglie, l’uomo allertò i soccorsi riferendo che la donna aveva avuto un malore e si era procurata una ferita al torace cadendo su una ringhiera in giardino.
Inizialmente, quindi, l’uxoricida negò qualsiasi collegamento con la drammatica morte della moglie ma, nel corso dell’interrogatorio, confessò la paternità dell’omicidio.
Pili è rinchiuso nel carcere di via Gioberti a Sala Consilina e lì gli è giunta la notizia della conclusione delle indagini a suo carico e del conseguente rinvio a giudizio.
Si attende quindi la fissazione della prima udienza preliminare in cui la difesa di Pili, rappresentato dall’avvocato Rocco Colicigno, potrebbe richiedere il rito abbreviato e dimostrare anche l’incapacità di intendere e di volere dell’assistito al momento del delitto.
– Chiara Di Miele –
- Articoli correlati
1/12/2014 – Vibonati: 39enne trovata morta in casa. Fermato il marito
4/12/2014 – Vibonati: eseguita l’autopsia sulla donna uccisa dal marito. A causarne la morte una coltellata al fegato
Mi chiedo se questi avvocati hanno un’anima o se la sono venduta senza pensarci su due volte.. Lo schifo….