Le scuole italiane oggi sono vuote: professori e studenti scendono in piazza uniti per dire “no” al disegno di legge “La buona scuola”, fortemente voluto dal premier Matteo Renzi e in discussione alla commissione parlamentare.
Manifestazioni si svolgeranno in sette città italiane, ma saranno tre i cortei principali su cui confluiranno ragazzi e docenti da tutta Italia: a Roma, Milano e Bari.
Per i sindacati, quella di oggi è una giornata definita “epocale”: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Cobas, per la prima volta dopo sette anni, hanno indetto uno sciopero e cortei unitari.
Ai sindacati si sono uniti il coordinamento degli studenti sia delle superiori che degli universitari e le sigle del personale Ata. Con i lavoratori della scuola, scenderanno in piazza delegazioni della Fiom-Cgil e il Codacons.
“La riforma dell’esecutivo in molte parti nega il diritto allo studio, allarga le diseguaglianze e finanzia ulteriormente le scuole private”, ha affermato il segretario Fic-Cgil Domenico Pantaleo.
Il Governo ha infatti previsto per tutte le scuole, statali e paritarie, nuove forme di finanziamento, il 5 per mille dalle dichiarazioni di reddito a favore della scuola frequentata dai figli, donazioni da parte di privati cittadini e, solo per le paritarie, la detrazione fiscale fino a 400 euro all’anno per le spese sostenute per le rette, misure, contestano i sindacati, che rischiano di accentuare il divario tra le scuole “di prestigio” e quelle di aree a rischio. Contestato anche il ruolo del preside, che avrebbe funzioni molto più larghe, ridimensionando altri soggetti.
“Chiediamo che il disegno di legga venga riscritto”, ha sottolineato Francesco Scrima della Cisl.
“Non c’è un ‘prendere o lasciare’ – ha dichiarato in serata il ministro Maria Elena Boschi – Se ci sono modifiche da fare, le faremo. Non c’è chiusura totale”.
Da Salerno e provincia una delegazione con due pullman ha raggiunto Roma per partecipare al corteo nella capitale.
Il mondo della scuola è sempre più al centro dell’attenzione in questi giorni, anche in tema di sicurezza degli edifici scolastici, coinvolgendo il Vallo di Diano in maniera diretta.
Risultano, dunque, urgenti gli interventi a favore dell’edilizia, accompagnati da una programmazione che metta in primo piano la sicurezza degli studenti.
– Filomena Chiappardo –