“Quali investimenti questa amministrazione ha in programma per l’effettivo rilancio dell’area mercatale del centro storico”? E’ uno degli interrogativi relativi alla lettera aperta scritta dal Comitato Cittadino Spontaneo per la Tutela del Centro Storico di Teggiano, con promotori Conantonio D’Elia e Francesco Capozzoli ed indirizzata all’amministrazione comunale, alla luce della delibera approvata dal Consiglio comunale e legata alla delocalizzazione nelle frazioni, una volta al mese, del mercato domenicale. Attraverso il documento, corredato da circa 130 firme, si chiedeva, tra le altre cose, di ritirare l’argomento dal Consiglio comunale e si lancia una serie di proposte.
- Ecco il testo della lettera:
Sulla base della volontà dell’amministrazione di procedere ad uno studio utile per la delocalizzazione del mercato settimanale, Premettendo l’amministrazione di volere il “rilancio” del mercato sito nel centro storico, dà poi atto che si è riscontrato un “notevole successo” derivato dallo spostamento del mercato nelle frazioni “sia in termini di affluenza di operatori” che in termini di “presenza dell’utenza”. Ci fornisca, allora i relativi dati numerici:a) della precisa affluenza degli operatori quando il mercato si svolge nel c.s. e quando si è svolto nelle altre frazioni – b) della presenza dell’utenza quando il mercato si svolge nel c.s. e quando si è svolto nelle altre frazioni.
La cosa non è di poco conto, perché senza tali utili numeri la premessa della delibera è priva di ogni utile riscontro giustificativo. In altre parole, mancando i numeri che si chiedono non si comprendono i motivi per cui il mercato nel centro storico va rilanciato e perché invece lo spostamento nelle frazioni comporterebbe il “rilancio” dello stesso.
Ciò comporta che l’amministrazione attualmente sta forzando il range di discrezionalità amministrativa proprio del buon amministrare, per addivenire a scelte per nulla giustificabili prima di tutto dal punto di vista razionale.
E, a ben vedere, tali scelte non sono giustificabili nemmeno dal punto di vista della legalità, laddove la L.R. n. 1 del 2014, all’art.1, comma 5°, lett. d), impone ai Comuni di riqualificare i centri storici attraverso lo “sviluppo” e la “valorizzazione” delle attività commerciali. Ebbene, il mercato settimanale è dagli anni ’70 presente a Teggiano e la paventata delocalizzazione non soddisfa nessuno dei termini di cui al cennato comma 5°.
Anzi, comporta l’esatto contrario: l’amministrazione fonda una nuova area mercatale che nei fatti andrà a soppiantare la vecchia, dato che il “rilancio” altro non è che appunto la fondazione di un “nuovo mercato”. Ed infatti, invece di interrogarsi sul perché di un’eventuale necessità di rilancio, sul perché delle problematiche che impongono tale rilancio, l’amministrazione ben pensa di farne un altro. Ebbene, la domanda è logica: ma questa Amministrazione sa o no quali sono i problemi che affliggono il mercato settimanale nel centro storico di Teggiano? Si è mai posto il problema di volerli risolvere? Comprende o no che creare una nuova area mercatale comporterà che la precedente sarà destinata praticamente a morire? Invece che delocalizzare non sarebbe più utile una attività di riforma tesa a: a) riformare gli spazi utili mediante la previsione dell’ampliamento degli stessi, alla loro razionalizzazione in vista di una migliore e più completa fruibilità – b) prevedere un abbassamento delle tariffe di concessione – c) prevedere l’installazione di infrastrutture utili all’ampliamento dell’offerta commerciale degli operatori commerciali (acqua corrente, corrente elettrica, bidoni di raccolta del rifiuto organico e non – d) prevedere la riapertura della strada comunale che collegava piazza IV novembre alla via Fuori le Mura, inopinatamente chiusa con i lavori di rifacimento della piazza medesima, per far posto ad un anacronistico porticato? – e) prevedere ed istituire un collegamento urbano su ruota dalle frazioni Piedimonte e Pantano che la domenica ogni 15 o 30 minuti permetta ai cittadini teggianesi e non di poter comodamente accedere al centro storico, senza doversi preoccupare di raggiungerlo con la propria auto (eliminandosi così l’annoso problema dei parcheggi)?
Noi in coscienza crediamo che affrontandosi tali problematiche si possa innanzitutto addivenire al tanto conclamato rilancio del mercato, con l’indubbio pregio che la tal cosa avrebbe effetti positivi sulla conferma della centralità della piazza cittadina ai sicuri tentativi di legittimazione che lo spostamento del mercato cittadino comporterebbe.
Un centro è tale se la sua cittadinanza brilla sotto il campanile della sua Chiesa madre. Una popolazione è tale se rifugge chimere e sirene di disgregazione, ponendo l’accento sulla necessità ed importanza dell’unità cittadina, non solo culturale, ma anche fisica e geografica.
Tutto ciò negli ultimi anni non è stato fatto, ed il nostro Comune vive di “anime geografiche” distinte e separate. Questo e’ inaccettabile!
Ed è in questa direzione che la prima accennata legge regionale 1/14, all’art. 11 prevede un apposito strumento, il SIAD, acronimo di Strumento comunale d’intervento per l’Apparato Distributivo, con <<il compito di preservare, rilanciare e potenziare la funzione tipica del commercio nel centro storico ed il suolo ruolo primario e di aggregazione della vita sociale>>. Basta ciò per far comprendere quanto sia anacronistica la paventata delocalizzazione del mercato domenicale!
La direzione è il potenziamento e tale non è la delocalizzazione. Riteniamo che ogni utile decisione vada primariamente adottata con la partecipazione di tutti gli interessati. Ad ogni modo, affinché sia chiaro il fine propositivo delle considerazioni espresse, si fa presente che qualsivoglia proposta di delocalizzazione di carattere temporaneo e straordinario, magari giustificato in un’ottica di garanzia dello stesso laddove la funzionalità del centro storico in sé veda l’organizzazione di manifestazioni di rilievo che comportino una presenza umana tale da rendere difficile la sua contemporaneità con la struttura mercatale, ebbene a queste condizioni (temporaneità, straordinarietà, derivante dall’organizzazione di manifestazioni che comportino la sicura presenza di persone in numero pari o superiore a quello che garantisce settimanalmente il mercato) la temporanea e straordinaria delocalizzazione del mercato non incontrerebbe ostacolo alcuno
– Cono D’Elia –
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28/04/2015 – Teggiano: dal Consiglio comunale l’ok per delocalizzare il mercato. Una volta al mese “scenderà” nelle frazioni
Quanto detto dal Comitato è giusto e sacrosanto ma ricordiamo che il mercato sta vivendo, da qualche anno a questa parte, un declino palpabile e di certo l’urbanistica del centro storico non aiuta. Si è costruito un multipiano in cui ho visto almeno una decina di posti riservati a qualche Tal dei Tali, escluso il suddetto i parcheggi durante il mercato della domenica sono tutti lungo la strada e contrassegnati malissimo (col rischio di qualche bel multone). Tutto questo scoraggia i possibili fruitori che pur di non dover affrontare quel dedalo che è Teggiano preferiscono starsene a casa propria. E’ sempre il solito discorso, con la stragrande maggioranza della popolazione in pianura si decide di mettere tutti i servizi (scuola, mercato, uffici) in un posto oggettivamente scomodo come il centro storico, testimone può essere qualsiasi alunno delle scuole superiori o medie che si trova costretto ogni mattina a doversi inerpicare su per la collina. Che si segua la logica e non un discorso populista fatto per i soliti che vogliono tutto sotto casa. Saluti
giusto…ma la difficoltà ad accedere e ad uscire dal centro storico ha avuto origine quando quel grandissimo urbanista che alcuni anni fa è stato sindaco di Teggiano, ha deciso che la strada della villa doveva essere chiusa, a ciò si aggiunge che negli anni il mercato è stato lasciato a se stesso, i bancarellari sono diventati sempre più arroganti e dopo anni in cui, grazie al mercato, hanno fatto lauti guadagni, oggi mal sopportano un decremento delle vendite, dovuto alla crisi e ai negozi di cinesi che vendono le stesse cose a prezzi più bassi. Il mercato di Teggiano langue così come quello di tutti gli altri paesi e la colpa di certo non è del centro storico, che tanto lustro da a tutto il Comune. Saluti
e la solita arroganza dei cittadini di Teggiano paese, .ma perché le stesse domande non le avete fatto con la vostra vecchia amministrazione che in dieci anni non hanno fatto niente x i cittadini ne di Teggiano e nemmeno dei campagnoli come dite voi finalmente adesso abbiamo un sindaco e una amministrazione che sta cercando di accontentare un po tutti ma purtroppo non hanno la bacchetta magica per questo lasciateli lavorare in pace senza tante polemiche siamo tutti teggianesi amen
le domande sono state fatte quando alle elezioni il centro storico ha votato in massa per l’attuale amministrazione e di ” delocalizzazione” del mercato non se ne parlava, anzi! Comunque un risultato è stato ottenuto, dividere ma così, non si impera!
Michele… Michele… Michele… ma di che parli, di quale arroganza, di quali “vostre” amministrazione vecchie… Ripristini l’anacronistico “campagnoli” e dimostri di non capire granché di amministrazione. Qui non si tratta di “accontentare” ma di agire in modo da perseguire il “bene comune”. Leggi attentamente e magari rileggi quanto ha scritto il Comitato, così impari pure qualcosa. Amen!
Ineccepibili, oltre che condivisibili, le significazioni in termini di diritto e di buona amministrazione espresse nella lettera del Comitato. E ai sottoscrittori tutti vorrei suggerire un altro interrogativo: faceva parte o no del “programma” di questo Sindaco il progetto di delocalizzazione del mercato? Se non era (non è) nel “programma”, quali sono oggi i veri motivi che inducono questo Sindaco a relazione di persona e concludere con la proposta di delocalizzazione? Mi fermo qui, ma potrei continuare…
Trovo questa discussione fuori luogo.Teggiano per vivere non ha bisogno del mercato se così fosse sarebbe alquanto triste.Poi consentitemi una volta tanto viene spostato nelle frazioni e non mi sembra un motivo di polemica così facendo si alimenta solo il risentimento e a Teggiano non credo che giovi tutto questo.
Non condivido per niente, amico Rocco (o Sindaco Rocco). Se è vero che Teggiano non ha bisogno del mercato, io sostengo che Teggiano ha bisogno ANCHE del mercato nel centro storico. Non si spiegherebbero diversamente gli indirizzi generali di programmazione del commercio su aree
pubbliche diramate da tutte le Regioni, in attuazione del d. lgs. n. 114/1998. Leggilo e ti accerterai delle finalità. Tra queste, è in evidenza la salvaguardare e riqualificare dei centri storici anche attraverso la valorizzazione delle varie forme di commercio su aree pubbliche, nel rispetto dei vincoli relativi alla tutela del patrimonio artistico ed ambientale. Qualsiasi delocalizzazione, pur momentanea, del mercato farebbero venir meno i presupposti giuridici e i concetti fondamentali della efficienza, della razionalità, della convenienza. E questa non è polemica, è raziocinio.
Sarebbe opportuno che questa discussione si portasse in piazza. Ascoltare la voce di tutti, senza subire i ricatti dei bancarellari!
Lasciate il mercato comunale almeno una volta al mese nelle varie frazioni, fatelo almeno per solidarietà verso tutti i cittadini teggianesi