Si è tenuto ieri, a Tardiano di Montesano sulla Marcellana, l’incontro informativo “Ci trivellano alle spalle” riguardante l’ormai nota “questione petrolio” nel Vallo di Diano.
Due le istanze di permesso di ricerca idrocarburi: “Monte Cavallo” (Shell) e “Tardiano” (Appenine Energy) per il quale è in corso il procedimento tecnico-amministrativo per il conferimento, che coinvolge amministrazioni ed enti locali interessati. Ad oggi, con il via libera del decreto legge “Sblocca Italia” e nello specifico il punto “Sblocca Energia”, l’autorizzazione è rimandata nelle mani dello Stato con la possibilità che possa dare il via all’attività petrolifera nel Vallo di Diano.
L’istanza denominata “Tardiano” è estesa su 212,4 Kmq situata per 140,18 Kmq in Basilicata e per 72,22 Kmq in Campania, in continuità geografica delle istanze dei permessi di ricerca “Monte Cavallo” della Shell e della Concessione Eni/Shell “Val d’Agri”. Essa riguarda 10 comuni (8 in Basilicata e 2 in Campania): Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono e Montesano sulla Marcellana. I due comuni valdianesi, in merito, si sono da sempre opposti deliberando da subito parere negativo in consiglio comunale.
Durante il dibattito, è stata sottolineata l’incompatibilità tra attività petrolifere e la tutela dell’acqua potabile. Tante le testimonianze riguardanti l’attuale situazione della vicina Basilicata e i potenziali danni causati da impatto ambientale. Presenti all’incontro Albina Colella, professore ordinario di Geologia dell’Università della Basilicata e Franco Ortolani, professore ordinario di Geologia dell’ Università “Federico II” di Napoli che hanno relazionato sull’ impatto ambientale del petrolio e sull’incompatibilità tra attività petrolifere e la tutela delle falde acquifere. Testimonianze inoltre affidate al dott. Gianbattista Mele che ha sottolineato il potenziale rischio di malattie respiratorie e neurologiche dovute alla vicinanza dei pozzi petroliferi e l’incidenza dei tumori in Basilicata e del professore Terenzio Bove che ha sottolineato la difficile situazione degli agricoltori lucani dovuta all’impatto ambientale delle trivellazioni. Presenti all’incontro, oltre a tanti cittadini, anche l’amministrazione comunale di Montesano sulla Marcellana, i rappresentanti del Comitato “Nessun Dorma” e “No Triv” e il consigliere regionale Donato Pica.
“E’ una lotta comune – ha dichiarato Donato Fiore Volentini, sindaco di Montesano – siamo presi costantemente di mira dalle multinazionali e non è concepibile per le caratteristiche particolari di questo territorio. Montesano – ha aggiunto – fornisce acqua al Vallo di Diano e al Cilento, vanta un’industria di acqua mineraria e non può essere quindi compatibile con le attività petrolifere. Ribadiamo il nostro “NO” a questo tipo di attività.”
– Claudia Monaco –