Prenderà inizio venerdì 10 aprile, alle 11.30, il processo in Corte d’Appello a Salerno sul “caso Mastrogiovanni“, il maestro di Castelnuovo Cilento morto durante un ricovero per Trattamento sanitario obbligatorio nell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania.
Franco è stato legato ad un letto per quattro giorni, fino al 4 agosto 2009, data in cui ha smesso di vivere per edema polmonare, come rilevato dall’autopsia. Probabilmente era rimasto legato per troppe ore, in un regime di contenzione che non gli ha lasciato scampo.
Medici e infermieri del reparto di Psichiatria di Vallo finirono quindi in aula e nel 2012 il processo di primo grado si concluse con la pronuncia di una sentenza che condannava cinque dei sei medici in servizio durante il Tso di Mastrogiovanni per sequestro di persona, morte come conseguenza del sequestro stesso e falso in atto pubblico. Il sesto medico fu condannato solo per sequestro e falso in atto pubblico. Assolti in primo grado invece da tutte le accuse i 12 infermieri coinvolti nella vicenda processuale.
Dopo una prima udienza “filtro” del novembre 2014 che ha stabilito la calendarizzazione delle udienze del secondo grado, prende il via quindi venerdì il processo d’appello con la requisitoria del sostituto procuratore generale. Previsti in udienza gli interventi dei due avvocati di parte civile, Valentina Restaino e Giancarlo D’Aiuto.
Nel frattempo il “Comitato verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni” invita chi ha conosciuto il maestro cilentano a partecipare all’udienza del 10 aprile per non dimenticare quanto accaduto.
– Chiara Di Miele –
Mi risulta sempre difficile credere che avvengano fatti di questa natura,ma, conoscendo la psichiatria, purtroppo, non mi meraviglia più! Assassini. Questa è tortura!