“A Salerno e provincia i diritti civili per le coppie omosessuali sono ancora una chimera. Sono 207, con Verbania, i comuni che hanno approvato in Italia il Registro delle Unioni Civili. Naturalmente pochi in Campania, nessuno tra Salerno e provincia” : sono le parole di Ottavia Voza, presidente dell’Arcigay di Salerno.
“Una sconfitta per il movimento lgbt salernitano e per la dignità civile della nostra provincia – continua – All’indomani dell’insediamento di questo direttivo di Arcigay Salerno, nel settembre del 2012, invitammo tutti i comuni della provincia (compreso il capoluogo) a regolamentare la famiglia anagrafica presso gli enti locali, indicando come opzione preferibile il recepimento/introduzione da parte dei Comuni dell’attestato di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi, in linea con quanto sancito dalla legge o, in alternativa, a procedere per l’istituzione dei Registri delle Unioni Civili“.
Dopo tre anni non c’è stata nessuna iniziativa da parte degli enti locali.
“Nessun cenno di risposta o di interesse, e nemmeno una cortese comunicazione di disinteresse, se si fa eccezione per una serie di incontri con l’amministrazione del comune di Salerno – spiega Ottavia Voza – I risultati sono nella desolante realtà del nostro isolamento (in)civile. Arriverà (speriamo, ed allo stesso tempo disperiamo) prima una legge nazionale a sferzare il pavido immobilismo degli amministratori locali salernitani (anche dei più “progressisti”)? Temiamo di sì”.
– redazione –
Nu sputa a l ariu….ca nfaccia ti vene…