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E’ stato pubblicato il nono Rapporto dell’Osservatorio Focus2R promosso da Ancma e Legambiente che mira a fare un’analisi sulla mobilità a due ruote, in particolare in bicicletta, nelle regioni d’Italia. Una fotografia dello stato di fatto della mobilità a due ruote a livello nazionale. Questo Osservatorio si propone quindi di diventare uno strumento di analisi dello stato dell’arte della mobilità a due ruote, facilitando il confronto tra le politiche di mobilità dei comuni italiani, fornendo l’opportunità di proporre in modo mirato azioni di miglioramento delle condizioni attuali, innescando un meccanismo virtuoso di comparazione e scambio di buone pratiche tra le città italiane.
A questo scopo, Confindustria ANCMA e Legambiente hanno realizzato un apposito questionario, in collaborazione con Ambiente Italia, che si focalizza sulla mobilità e sulle infrastrutture per biciclette e motocicli, che è stato inviato a 106 comuni capoluogo italiani.
Le informazioni raccolte in questo modo si basano quindi su dati comunali prevalentemente relativi all’anno 2022 e riguardano sette differenti aree tematiche: accessibilità delle ZTL per le due ruote a motore, accessibilità delle corsie e dei mezzi del trasporto pubblico per le due ruote, disponibilità di parcheggi per le due ruote, sharing mobility, miglioramento della sicurezza per le due ruote, incentivi e campagne per la diffusione delle due ruote, ricarica dei veicoli elettrici.
Si calcola un +54% di piste ciclabili rispetto al 2015, in crescita lo sharing di bici, ma sono carenti i parcheggi dedicati. In generale sale la disponibilità media di piste ciclabili nei capoluoghi esaminati anche nel 2023, raggiungendo 11,02 metri equivalenti ogni 100 abitanti (10,49 metri nel 2022, +53,7% rispetto al 2015), ma la situazione non è omogenea sul territorio nazionale. Infatti, Salerno, Napoli e Avellino sono il fanalino di coda della classifica, assieme a Vibo Valentia e L’Aquila.
Su questo dato in la migliore città è Reggio Emilia con più di 48 metri equivalenti per 100 abitanti, seguita da Cosenza, Lodi, Cremona e Cesena.
In merito alle politiche per la sicurezza, nell’analisi due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana, cioè il Piano Urbano della Mobilità (PUM) e il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), risulta che per il 25,3% dei Comuni considera il miglioramento della sicurezza delle biciclette una priorità molto alta, il 34,3% una priorità alta, mentre il 29,3% considera questo tema una priorità medio-bassa.
Sulle misure di contrasto ai furti di biciclette salgono i comuni che hanno istituito o previsto incentivi per l’utilizzo di Cargo Bike nella logistica d’ultimo miglio, come quelli che hanno dichiarato di avere una flotta di bici utilizzate per i servizi comunali (64, erano 51 nel 2021).
“Nelle città emerge una crescita chiara ma ancora troppo timida, delle scelte per la mobilità a due ruote, in particolare per quella condivisa e quella a emissioni zero – dichiara Roberto Scacchi responsabile nazionale mobilità di Legambiente – ed è ancora tutto da scardinare il dominio delle auto private degli spostamenti. Se poi sale, seppur di poco, la sharing mobility in bici, monopattini e scooter elettrici o aumentano le corsie ciclabili, ciclisti, motociclisti come pedoni e utenti della micromobilità elettrica, pagano un prezzo drammaticamente alto all’incidentalità e poca sicurezza sulle strade. La sfida per una transizione ecologica nella mobilità è tra le pietre angolari della lotta alla crisi climatica, per vincerla c’è bisogno di politiche che mettano le persone al centro delle città e non le automobili. In tal senso è necessario dare slancio a mobilità condivisa e ciclabilità”.