Ancora episodi di violenza ai danni del personale ospedaliero. Nei giorni scorsi una dottoressa in servizio all’ospedale di Eboli è stata suo malgrado protagonista di un’aggressione.
Interviene in merito la FP CGIL Salerno, attraverso i rappresentanti Antonio Capezzuto e Massimiliano Voza i quali ribadiscono l’importanza di misure concrete per tutelare operatori e pazienti, rilanciando le proposte avanzate in un tavolo tecnico con il Prefetto di Salerno che si è tenuto nello scorso mese di settembre.
Il sindacato stabilisce che vi è necessità di maggiori presidi di pubblica sicurezza. Urge, dunque, stabilire protocolli con le Forze dell’Ordine per garantire una presenza costante nei presidi a rischio di aggressioni o, in alternativa, protocolli che assicurino un rapido intervento in caso di necessità.
Rafforzare i sistemi di videosorveglianza nelle aree comuni e aumentare il numero di guardie giurate, specialmente nei Pronto Soccorso, come richiesto da Capezzuto e Voza, oltre a campagne di prevenzione per ridurre i conflitti e migliorare la comunicazione tra operatori sanitari e utenti.
La FP CGIL evidenzia una disparità di vigilanza tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia, entrambi parte dello stesso DEA. “Mentre a Battipaglia sono presenti un drappello della Polizia durante il giorno e due guardie giurate nel Pronto Soccorso, a Eboli la vigilanza è affidata a una sola persona, peraltro non presente stabilmente nel Pronto Soccorso” denunciano.
Tra le richieste figurano quella relativa alla vigilanza h24 nel Pronto Soccorso di Eboli, ma anche la possibilità di intervento del personale di sicurezza nei Reparti per rispondere a situazioni critiche e investimenti per potenziare il Servizio Sanitario Nazionale e ridurre la pressione su personale e pazienti, affrontando le cause di conflitti e tensioni.
“Garantire la sicurezza negli ospedali non è solo una questione di protezione fisica, ma un passo necessario per migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario e la qualità del servizio offerto alla cittadinanza” concludono.