È una storia che tocca anche il più duro dei cuori quella del piccolo Birillo, un cane meticcio di Montesano sulla Marcellana che ha vissuto una triste esperienza prima di ritrovare l’affetto di una famiglia e che, tuttavia, nutre ancora un barlume di speranza grazie alla sua nuova proprietaria, Flora.
Birillo era soltanto un cucciolo quando è stato adottato dal suo primo proprietario che viveva insieme alla sorella. Con loro ha vissuto per circa 7 anni, cresciuto come un figlio, con amore e tra le mura domestiche. È sempre stato un cane affettuoso e al contempo diffidente e protettivo nei riguardi dei suoi spazi. Un cane, insomma, come raccontato dai vicini “a cui mancava soltanto la parola per potersi esprimere”.
Ma con la morte del suo inseparabile proprietario, arriva per Birillo un primo momento di malinconia, reso palpabile dal suo continuo cercarlo dentro e fuori casa. L’amico fedele con lo scorrere del tempo trova rifugio nell’altra proprietaria e insieme affrontano il lutto che li ha colpiti.
Un ennesimo dolore arriva per Birillo nei mesi successivi, quando un familiare decide che è arrivato il momento di collocare in una casa di riposo anche l’anziana proprietaria. Birillo percepisce che quel giorno è arrivato quando vede arrivare a casa i sanitari che avrebbero dovuto portare via la sua unica figura di riferimento, allora inizia ad abbaiare e cerca di intralciare l’intenzione di portarla via, tuttavia non riuscendoci. Trascorrono per Birillo dei lunghi giorni di solitudine dopo l’addio con la sua amica che da allora non ha mai più rivisto.
La sua tristezza ha spezzato i cuori dei vicini di casa e in particolare di una di loro che ha iniziato a portargli del cibo, a mostrargli attenzioni e a prendersene cura. Birillo capisce che nella donna c’è del buono e si affida completamente a lei, non lasciandola sola neanche per un istante.
Ed è proprio in questo modo che Birillo arriva finalmente a conoscere la sua attuale proprietaria, Flora: è accaduto una mattina, quando il meticcio, ormai ombra della signora che se ne stava occupando, ha seguito la donna fino allo studio dentistico dove aveva un appuntamento. Ha atteso per ore davanti alla porta senza muoversi, atteggiamento che ha incuriosito appunto Flora, assistente del medico, che è venuta a conoscenza della storia di Birillo e ha deciso di adottarlo immediatamente per fargli avere l’amore che meritava.
Un’adozione tuttavia non poco discussa, poiché alcuni vicini hanno provato a far desistere Flora dall’adottare il meticcio perché descritto come un cane diffidente e “che ringhia a chiunque”. Ciononostante Flora ci ha tenuto a cambiare la vita a Birillo e ha adottato il suo primo cane.
“Non è stato semplice inizialmente – racconta -. Birillo, che io chiamo anche Argo, era molto diffidente ma si è lasciato subito avvicinare quando ha capito che avevo solo buone intenzioni. Era trattato dai suoi vecchi proprietari come un principe, gli compravano la carne per dargli da mangiare e non è stato semplice cambiare le sue abitudini. Ma poco conta, quel che mi riempie il cuore è che siamo diventati subito inseparabili”.
Birillo ha trovato un legame speciale con la sua nuova padrona ed è ritornato ad essere un cane gioioso. Ma ci sono stati due episodi che hanno fatto comprendere a Flora quanto ancora in Birillo fosse vivo il ricordo dei suoi vecchi proprietari. Il primo è stato quando un giorno ha seguito l’auto dell’infermiera che abitualmente andava nella sua vecchia casa e il secondo quando ha rincorso la donna che si prendeva cura dei vecchi padroni perché l’ha riconosciuta. Quest’ultima ha dovuto caricare in auto Birillo per riportarlo da Flora.
“Mi aveva seguita fino allo Scalo di Montesano – racconta la donna -. Birillo aveva un legame viscerale con i suoi proprietari, basti pensare che in quella casa si agiva solo in virtù del cane: prima lui, poi il resto. Era così protettivo nei confronti della signora che le prime volte che mi sono recata in quella casa non potevo porgerle un bicchiere d’acqua senza che si mettesse in mezzo. Con il tempo ho conquistato la sua fiducia e siamo diventati ottimi amici, gli portavo i biscottini e qualche premio. Quando è rimasto senza i proprietari ha continuato a vedere in me una figura di riferimento”.
Da qui nasce il desiderio di Flora: “Vorrei portare Birillo a trovare la sua vecchia proprietaria, far in modo che mantengano vivo il loro legame. Sono certa che anche lei, seppur non possa richiederlo, sia desiderosa di riabbracciarlo. Vorrei richiedere alla casa di riposo di far in modo di poter accompagnare Birillo per qualche ora del giorno a trascorrere del tempo con la persona che più ama e regalare ad entrambi dei momenti di felicità. Spero che qualcuno possa accogliere il mio appello!”.
Del resto si sa, i cani sono noti per il loro affetto incondizionato e la loro lealtà e allo stesso modo una carezza al proprio amico a quattro zampe riduce la solitudine e aumenta il benessere emotivo, contribuendo a migliorare l’umore. Dunque un incontro tra Birillo e la sua anziana proprietaria, con la piena volontà di Flora, non potrebbe che apportare beneficio ad entrambi.
“Il cane possiede la bellezza senza la vanità. La forza senza l’insolenza. Il coraggio senza la ferocia. E tutte le virtù dell’uomo senza i suoi vizi” – Lord Byron