Arriva una svolta nel caso dell’omicidio del Sindaco Pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, dopo 14 anni dalla sua brutale uccisione.
Questa mattina il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri di Roma ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone alle quali è contestato il concorso nell’omicidio del sindaco di Pollica, avvenuto il 5 settembre 2010.
Si tratta di Romolo Ridosso, Giuseppe Cipriano, Lazzaro Cioffi e Fabio Cagnazzo. Quest’ultimo a gennaio è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio, dopo oltre un anno dalla perquisizione del 2022, quando gli inquirenti sequestrarono diversi cellulari e schede sim di proprietà del militare dell’Arma. Davanti al Procuratore Capo Giuseppe Borrelli e all’aggiunto Marco Colamonici, Fabio Cagnazzo, difeso dall’avvocato Ilaria Criscuolo, aveva respinto con fermezza tutte le insinuazioni a suo carico.
L’ipotesi degli inquirenti, infatti, era che Cagnazzo fosse accusato di concorso in omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dal fine camorristico poiché avrebbe contribuito a organizzare l’omicidio di Vassallo, creando i presupposti per un depistaggio costruito a tavolino.
Lazzaro Cioffi, invece, è l’ex Brigadiere con il quale il Colonnello Cagnazzo avrebbe stretto un patto di omertà.
“La nostra determinazione è stata ripagata dall’incontro con il Procuratore Giuseppe Borrelli, che ha creduto in questo filone di indagine, portandoci finalmente alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento – dichiarano Dario e Massimo Vassallo, fratelli di Angelo -. Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia che ha sconvolto il territorio e per la quale chiediamo giustizia piena”.
Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettivo di valutazione da parte del Tribunale per il riesame, anche all’esito degli elementi a difesa forniti, nel corso degli interrogatori di garanzia, da parte delle persone sottoposte ad indagini nei confronti delle quali va ribadita la presunzione di innocenza fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.
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