“Cercami in un inciampo…un giorno qualsiasi” è la frase che ha accompagnato un momento di alto spessore culturale, che si è svolto ieri sera a Teggiano nel chiostro di San Francesco, nel corso del quale è stato presentato “La vena delle viole” della poetessa e scrittrice Antonella Caggiano. L’iniziativa, coordinata dal Direttore editoriale di Ondanews Rocco Colombo, è stata realizzata con il patrocinio del Comune e della Pro Loco di Teggiano.
Tra i numerosi presenti il sindaco Michele Di Candia, il presidente della Pro Loco Biagio Matera, il consigliere comunale Sofia Marino, Salvatore Gallo e Cono Cimino della neonata associazione “More Dianense”, i Maestri Giosi Cincotti e Antonio Cimino, gli amministratori comunali teggianesi e tantissimi appassionati di poesia e cultura.
Le intense poesie di Antonella Caggiano sono state lette dalla giovane figlia Maria Antonietta Marasco, accompagnata dalle note musicali suonate dal Maestro Cono D’Elia con l’assistenza tecnica di Roberto “Precedenza” Lupo.
“Una data da incorniciare per Teggiano che ospita una scrittrice e una poetessa che ha già conosciuto il successo, oltre che un’insegnante che ha avuto la fortuna di maturare nello Zen di Palermo – ha esordito Rocco Colombo -. La conosco da quando ha iniziato a muovere i primi passi. Le sue opere sono state accolte dalla critica e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali“.
“Ho letto qualche poesia e sono rimasto colpito dall’essenzialità delle tematiche e dall’amore per le origini di Antonella Caggiano, il tentativo di ricordare il passato, di amare le tradizioni. Nella formazione umana e culturale è importante avere delle origini. Queste proposte culturali, dunque, mirano a riscoprire le nostre tradizioni e l’emozione che si trasmette diventa importante” ha dichiarato Biagio Matera nel corso del suo intervento al pubblico.
“Unire la poesia al nostro paese è il massimo, siamo onorati di ospitare Antonella Caggiano nella nostra città” ha aggiunto il consigliere Sofia Marino. Le ha fatto eco il sindaco Di Candia: “Grazie ad Antonella, che ha avuto attenzione per la nostra città, museo d’arte. Grazie anche a Cono Cimino che ha scelto di invitarla. Teggiano è un paese che accoglie con sentimento. A settembre inaugureremo la biblioteca con i tanti volumi che abbiamo acquistato, per dare ai giovani l’opportunità di studiare e scoprire il sapere. Se continuiamo in questo modo potremo lasciare una valida testimonianza alle future generazioni“.
La “vena della viole” è una doppia metafora, come ha spiegato l’autrice: “La viola è un fiore resistente come l’amore, inteso in senso lato. Il titolo vuole dare pregnanza alla forza dell’amore sul dolore: la viola viene alimentata da questa vena, così come il corpo viene a sua volta alimentato dalla vena. Penso però che la poesia non vada spiegata, viene data in pasto ai lettori che dovranno creare un ponte tra l’Io individuale del poeta per arrivare all’universale, inteso come esperienza di senso di chi legge“.
I suoi testi sono presenti in numerose antologie, è membro dell’Accademia Internazionale “Mihai Eminescu” e giurata in vari premi letterari.
Per l’apprezzata poetessa “scrivere è necessità, perché non è semplice farlo. La parola va cercata, studiata. Le mie sono poesie ermetiche, il mio maestro è sempre stato Ungaretti che nella struttura mi ha dato l’impronta: il testo è breve ma è un’arma a doppio taglio, perché va cercata la parola e, dunque, se non avessi la necessità di scrivere per me diventerebbe complicato. Per scrivere devi andare nelle segrete gallerie dell’anima, devi essere autentico, non puoi bluffare, altrimenti si vede“.
“Questa è stata una pillola preziosa per questa città, un toccasana che prende il cuore” ha concluso Cono Cimino a cui è toccato leggere l’ultima poesia de “La vena delle viole”.
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