Italiani che si sono distinti fuori dal nostro Paese in tempi e luoghi lontani. Questo il filo conduttore della XVII edizione delle “Giornate dell’Emigrazione” che ieri pomeriggio si è svolta presso il Senato della Repubblica a Roma nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro. L’iniziativa è stata voluta dal senatore Maurizio Gasparri e organizzata in collaborazione con ASMEF – Associazione Mezzogiorno Futuro.
Nella sessione dedicata agli “Italiani protagonisti di tempi e luoghi lontani” è stata raccontata anche la vicenda, imprenditoriale e umana, di Filippo Gagliardi, magnate di Montesano sulla Marcellana che dal 1937 divenne uno degli uomini d’affari più ricchi del Venezuela, nazione dove era emigrato. Don Felipe negli Anni ’50 elargì notevoli somme ai bisognosi, alle vittime delle alluvioni del Polesine e di Salerno, donò case ai poveri, sostenne i Comuni del Vallo di Diano e fece costruire edifici pubblici a sue spese.
A narrare di lui nell’evento di ieri pomeriggio il nipote, architetto Felice De Martino, davanti ad una folta platea tra cui erano presenti anche il sindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi e molti componenti della famiglia Gagliardi.
“Mio zio andava nei paesi e chiedeva cosa servisse – ha raccontato l’architetto De Martino -. Nel suo paese natio regalò 80 case, così come a Buonabitacolo dove finanziò anche l’acquedotto. Fece realizzare la Caserma dei Carabinieri ‘Mamma Gagliardi’, intitolata alla madre a cui dedicava tutte le sue opere affermando ‘Non dovete ringraziare Filippo Gagliardi, ma mia madre che mi ha generato'”.
Per l’occasione è stata presentata la nuova edizione del libro “La Repubblica dei gigli bianchi”, scritto da De Martino proprio sulla storia di suo zio Filippo Gagliardi.