Ha avuto inizio ieri pomeriggio la rassegna “Ottobre, piovono libri. I luoghi della lettura” presso la sede del Circolo Carlo Alberto a Padula. La 15^ edizione è organizzata in partnership con il Comune, la Comunità Montana Vallo di Diano, Banca Monte Pruno e Tubifor.
Il primo lavoro ad essere presentato agli appassionati di libri è stato “Cicerone al Sud” di Felice De Martino e Felice Pastore, un romanzo accattivante scritto anche per i non addetti ai lavori che i due autori ormai da mesi stanno portando in giro per l’Italia e soprattutto nelle scuole.
Ad aprire i lavori, coordinati dalla giornalista di Ondanews Chiara Di Miele, è stato Felice Tierno, consigliere del Circolo che ha illustrato all’attento pubblico tutti gli appuntamenti in calendario per il mese di ottobre. Tierno, insieme alla presidente Rosanna Bove Ferrigno e agli altri soci dello storico sodalizio, è sempre attento a promuovere iniziative che valorizzino il paese della Certosa ma soprattutto la storia e il ricco patrimonio culturale che caratterizza questa terra. Intervenuto anche Gaetano Spano, assessore alla Comunità Montana che in un ampio programma di valorizzazione territoriale fa leva anche sulla promozione di appuntamenti culturali. Presente in platea anche l’assessore al Comune di Padula Antonio Fortunati.
“Cicerone al Sud” è un testo realizzato in circa 10 anni di studio e raccolta delle fonti da parte dei due autori: l’architetto De Martino, noto per aver scritto già in precedenza altri romanzi (“La Repubblica dei gigli bianchi” è uno tra questi, incentrato sulla vita del magnate Filippo Gagliardi), e Felice Pastore, presidente del Gruppo Archeologico di Salerno il cui prezioso lavoro di raccolta e analisi di dati storici, epigrafi e scoperte sul territorio ha fatto sì che il romanzo potesse distinguersi da altri testi dello stesso genere.
Marco Tullio Cicerone è costretto a fuggire da Roma a seguito dell’approvazione della “Lex Clodia de capite civis Romani”, fatta approvare dal tribuno delle plebe Publio Clodio Pulcro, suo acerrimo avversario politico. La legge retroattiva condannava all’esilio chiunque non avesse concesso la “provocatio ad populum” ad un condannato. L’intenzione di De Martino e Pastore è quella di far conoscere, attraverso la notorietà di un personaggio emblematico dell’età di Cesare, aspetti della storia e dell’archeologia di una parte importante della Campania che spesso non sono al centro di attenzioni mediatiche e risultano fuori anche dalle rotte turistiche principali.
Il fulcro della narrazione è rappresentato dalle Nares Lucanae, odierna Zuppino di Sicignano degli Alburni, dove Cicerone giunge nel 58 a.C. nel corso del suo viaggio di esilio per non aver concesso a Catilina l’appello al popolo dopo la condanna capitale. Nel testo, grazie alla bravura di Felice De Martino, viene data vita a personaggi storicamente accertati inserendoli in modo originale nella vicenda personale di Cicerone, mentre le note a piè di pagina sono ricche di annotazioni didattiche rivolte a un pubblico meno esperto che può così conoscere inedite testimonianze storiche e archeologiche. L’affannoso peregrinare del filosofo di Arpino scorre attraverso località del Mezzogiorno d’Italia che toccano la Campania, la Basilicata e la Puglia: Capua, Pontecagnano, le Nares nell’odierna Sicignano, Auletta e Pertosa, i Campi Atinati, l’area del Melandro, Potenza e poi giù fino a Brindisi.
Prima della conclusione affidata ai due autori è intervenuto Aurelio Pace, scrittore e noto politico lucano che nel corso della sua analisi di “Cicerone al Sud” ha appassionato i presenti con riferimenti politici, del passato ma anche contemporanei, lasciando a tutti la curiosità di addentrarsi nel testo di De Martino e Pastore.