“Difendere i confini non è reato” è il titolo dell’iniziativa della Lega che mira a raccogliere in tutta Italia le firme di chi intende esprimere la propria solidarietà a Matteo Salvini, attualmente sotto processo per aver fermato gli sbarchi da Ministro dell’Interno. Il leader del partito rischia una condanna a 6 anni di carcere, così come richiesto dal pubblico ministero.
A far sentire la propria voce ieri anche i militanti del Vallo di Diano e il deputato della Lega Attilio Pierro in visita ai gazebo di raccolta firme organizzati a Silla di Sassano e a Polla. Nel primo caso il parlamentare cilentano è stato accolto dal Responsabile della Lega Vallo di Diano Rosario Trotta, mentre a Polla ad attenderlo c’era Federica Mignoli, Vice Coordinatore del partito per l’Area Sud.
In entrambi i paesi sono stati diversi i cittadini che hanno firmato perché contrari a quanto chiesto dalla pubblica accusa nel corso del processo “Open Arms”, in cui il Vicepresidente del Consiglio è imputato per i reati di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio e la Procura di Palermo ha chiesto 6 anni a suo carico.
“Salvini deve essere sostenuto da più parti, non solo dalla Lega – ha dichiarato Attilio Pierro ad Ondanews -. Ha fatto il suo dovere, tutelando i nostri confini e facendo una politica sull’immigrazione giusta. Oggi portiamo avanti una politica della Lega che è a E’ assurdo chiedere per un Ministro una condanna a sei anni quando poi ci sono persone che commettono reati peggiori e per le quali non sentiamo lo stesso tipo di richiesta di condanna. Il Governo italiano si trova sul banco degli imputati solo perchè Salvini ha fatto il proprio dovere, tutto ciò non va a favore dell’Italia“.
Una sorta di accanimento nei riguardi dell’ex Ministro dell’Interno, dunque? “Lo dimostra anche l’inchiesta della Procura di Perugia – sostiene l’onorevole Pierro -. Dalle intercettazioni effettuate sembra quasi che l’unico obiettivo sia quello di demolire Salvini, ma sicuramente non sarà così perchè ci sono anche magistrati di buonsenso che pensano alla tutela della nostra nazione“.
“Grazie a tutti coloro che hanno partecipato. E’ stato anche un bel momento di dialogo e confronto su tante tematiche. Il mio maestro politico, nel poco tempo avuto a disposizione, mi ha insegnato a stare tra la gente, ascoltare le loro esigenze e non chiudersi nei palazzi Istituzionali” commenta Federica Mignoli.