E’ stato estradato in Italia Francesco Flauto, il 32enne di Battipaglia che il 30 aprile 2023 è stato arrestato e successivamente condannato a scontare la sua pena in una prigione rumena nonostante fosse malato di cancro. Attualmente si trova detenuto in un carcere laziale in attesa del trasferimento nella struttura di Fuorni a Salerno.
Grazie all’impegno e alla tenacia dell’avvocato Michele Sarno l’appello disperato della famiglia Flauto è stato ascoltato e il ragazzo è riuscito a rientrare nel suo Paese per scontare la sua pena.
Francesco fu fermato a Costanza con l’accusa di traffico e detenzione di stupefacenti. Venne arrestato insieme ad un altro italiano nell’ambito di un’operazione di polizia. Il 23 gennaio scorso è stato condannato a 4 anni e 2 mesi, sentenza divenuta definitiva per la decisione di non presentare ricorso.
A seguito della pronuncia definitiva, il 14 febbraio è stato trasferito dal penitenziario di Constanta-Poarta Alba al carcere di Bucarest-Rahova per l’esecuzione della pena. Successivamente ha presentato formale istanza per richiedere il trasferimento in Italia e scontare il resto della pena.
L’Ambasciata d’Italia a Bucarest, in stretto coordinamento con la Farnesina, ha fin da subito seguito il caso fornendo la necessaria assistenza attraverso frequenti visite consolari anche del Capo Missione e sensibilizzando in più occasioni le Autorità locali sulla sua condizione sanitaria, sul rispetto degli standard europei in materia di condizioni detentive e sull’aspettativa che le Autorità rumene dessero una rapida autorizzazione al trasferimento in Italia.
Nel corso della sua missione a Bucarest del 6 e 7 marzo il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani aveva sollecitato la sua omologa, Luminița Odobescu, e la Ministra della Giustizia rumena Alina Gorghiu affinché il trattamento penitenziario fosse in linea con gli standard europei e si potesse favorire il trasferimento in Italia.
Anche grazie all’opera di sensibilizzazione dell’Ambasciata le Autorità rumene hanno considerato favorevolmente l’istanza presentata dall’avvocato Sarno che il 14 luglio ha confermato all’Ambasciata che la Corte di Appello in Italia ha riconosciuto la sentenza rumena.
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