La FP CGIL Salerno oggi in Prefettura, alla presenza del Prefetto di Salerno, dei Direttori Generali di ASL Salerno e “Ruggi d’Aragona” e delle più alte cariche provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ha inteso strutturare una serie di proposte volte a realizzare un ambiente di lavoro più sicuro per il personale sanitario, migliorando al contempo la qualità del servizio offerto ai pazienti, con un focus sull’emergenza del momento che sono i Pronto Soccorso.
Per il sindacato è necessario implementare campagne di comunicazione per sensibilizzare la popolazione sulla gravità delle aggressioni verso il personale sanitario con punti di informazione e totem digitali con indicazione dei cittadini in carico e i tempi di attesa stimati. Si tratta dunque di creare punti di informazione nei Pronto Soccorso per educare i pazienti e i visitatori sui comportamenti appropriati e sulle conseguenze legali delle aggressioni e istituire schermi/tabelloni/totem con menzione del numero dei cittadini in carico, a seconda del codice di priorità, e i tempi di attesa minimi stimati per la presa in carico dei nuovi accessi.
Tra le proposte anche quella dell’introduzione della figura del “Caring Nurse” presso il Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri. Si tratta di una figura professionale dedicata alla comunicazione e alla relazione tra l’ospedale, il paziente e i familiari nel momento più critico, quello dell’arrivo al Pronto Soccorso. Molta letteratura scientifica conferma che quando il parente viene aggiornato costantemente sul percorso del paziente all’interno del Pronto Soccorso, affronta l’attesa in modo migliore. E’ stata registrata la diminuzione dell’ansia e della preoccupazione dei familiari in attesa oltre ad una migliore possibilità di concentrazione del personale sanitario. Nei presidi dove è partita la sperimentazione questo nuovo ruolo ha dimostrato di poter ridurre le aggressioni del 35%.
Le Aziende devono offrire corsi di formazione specifici per il personale sanitario su come gestire situazioni di conflitto e comunicare efficacemente con i pazienti e i loro familiari e sulle buone prassi in materia di sicurezza. Poi è necessario promuovere il benessere organizzativo, la salute psicofisica degli operatori sanitari e il sostegno psicologico alle équipe professionali vittime di aggressioni e migliorare l’organizzazione sanitaria attraverso la gestione del rischio clinico, la redistribuzione periferica dei pazienti e il decongestionamento dei Pronto Soccorso dei DEA più affollati.
In tema di misure di sicurezza la CGIL ritiene opportuno stabilire protocolli operativi con le Forze di pubblica sicurezza per garantire una presenza costante nei Pronto Soccorso, specialmente nelle ore di punta e nei periodi di maggiore affluenza, a partire dai presidi con maggior affluenza e tasso di aggressioni; stabilire procedure dettagliate per la gestione delle aggressioni, con un focus sulla protezione del personale sanitario. Laddove non si possa garantire la presenza in loco, stabilire misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le Forze di Polizia per garantire il loro tempestivo intervento. Al contempo si deve rafforzare la presenza di guardie giurate per un primo approccio d’intervento in attesa dell’arrivo delle Forze dell’Ordine e fornire agli operatori apparecchi per chiamate di aiuto e implementazione dei sistemi di videosorveglianza, sistemi di videosorveglianza in tutte le aree critiche dei Pronto Soccorso, all’interno delle Continuità Assistenziali con esclusione delle aree destinate alla degenza e cura, finalizzate al solo monitoraggio e alla registrazione degli eventuali episodi di violenza.
E’ necessario che le Aziende garantiscano assistenza legale agli operatori vittime di aggressioni e si costituiscano parte civile a seguito di episodi di violenza e di segnalazione formale all’Autorità Giudiziaria dell’episodio.
Per la FP CGIL restano una priorità il superamento dei tetti di spesa a livello nazionale sulle assunzioni del Sistema Sanitario Nazionale e l’avvio di un piano straordinario di assunzioni tramite contratti che diano valore e riconoscano le professionalità sia per il settore pubblico che privato e aumentino l’attrattività della professione.