“Nonostante la grave carenza di personale infermieristico nell’Asl Salerno tanto da obbligar a numerose ore di straordinario non pagate ai dipendenti del comparto, le Aziende Sanitarie salernitane pur in possesso di una graduatoria a tempo determinato per lo stesso profilo da utilizzare sono ferme dal mese di luglio – dichiara il Segretario Provinciale della CISL FP SALERNO Alfonso Della Porta – Infatti, la ASL di Salerno ha bandito un concorso per infermieri a tempo indeterminato per circa 200 unità e nel contempo sta utilizzando un’altra graduatoria dove i riscontri sono pochi. Dall’altra parte è immobile poiché relativamente disattende alla copertura dei vuoti di organico per sopperire alle carenze derivanti da assenze per maternità, lunghe malattie, aspettative per 104 e altre assenze per giusta causa quali ferie e permessi vari, non consentendo di ottemperare all’obbligo di garantire i livelli minimi di assistenza”.
Per tali ragioni la CISL FP ha chiesto di mettere in campo ogni azione utile per reclutare ed impiegare tutte le risorse possibili pur di garantire il diritto alla salute di ogni individuo e la quantità e qualità delle prestazioni.
“È di sabato l’ultima ed ennesima costrizione ad operatori di espletare obbligatoriamente turni di 18 ore consecutive in spregio a tutte le normative e su cui si spera che intervenga l’ispettorato del lavoro a tutela della salute di tutti i lavoratori dell’ASL Salerno – continua – In aggiunta, tutto questo sta creando non pochi problemi proprio all’azienda detentrice della graduatoria poiché, avendo concesso l’utilizzo per 100 unità all’Asl, è in attesa di restituzione della stessa per continuare con le assunzioni, evidente farraginosità burocratica amministrativa atteso che è la stessa azienda detentrice della graduatoria e pertanto padrona di dettare termini e condizioni del suo utilizzo”.
“Situazione alquanto paradossale – commentano i coordinatori Area Centro Nord e Sud rispettivamente, – Andrea Pastore e Lorenzo Conte – su sollecitazione di tutti i delegati aziendali e della Rappresentanza Unitaria Sindacale (RSU) in quota CISL FP, atteso che la stessa azienda Ruggi, intrappolata in molteplici processi di burocratizzazione, probabilmente non è a conoscenza che di diritto può procedere alle chiamate di ulteriori infermieri e senza alcuna autorizzazione di restituzione. Fatto sta che nel mentre non vengono garantiti i servizi, le aziende sono in balia delle onde, probabilmente a causa una incapacità ovvero marcata volontà di collaborazione e comunicazione efficiente”.
“Per tali ragioni abbiamo chiesto ad entrambe le aziende strategiche un riscontro per comprendere le ragioni di tali inadempienze. D’altro canto una buona gestione tra aziende è una questione di comunicazione che in un’era di intelligenza informatica sembra un paradosso logico storico dover prendere atto di tali e reiterati atteggiamenti di poca attenzione alle condizioni in cui versano le aziende che dirigono” concludono i sindacalisti.