“Un silenzio sconcertante per la scomparsa di un medico dedito totalmente alla professione, una vicenda caduta nell’oblio più assoluto da parte dell’Asl Salerno, un’indifferenza totale per quello che mia moglie era e ha rappresentato per l’Azienda”.
È lo sfogo del dottore Serafino Nicolella Budetta e di sua figlia Adele a due anni dalla morte della moglie e mamma Stefania Salvatore, medico di emergenza del 118 dell’Asl Salerno presso il Saut di Bellosguardo, avvenuta tragicamente il 31 agosto del 2022 a Sacco.
Il dottore Budetta ha scritto una lettera al manager dell’Asl Salerno Gennaro Sosto in cui esprime tutto il rammarico per questo silenzio, indirizzata anche al ministro della Salute Orazio Schillaci, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al Consiglio Superiore della Sanità e al Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno Giovanni D’Angelo.
”A due anni dalla morte della dottoressa Stefania Salvatore – scrivono nella lettera Budetta e sua figlia – purtroppo ad oggi dobbiamo constatare con grande rammarico che i vertici aziendali, il Direttore Distrettuale e il Responsabile del 118 non si sono degnati di una parola di conforto o di un gesto di solidarietà morale come segno di vicinanza alla famiglia del medico del 118 scomparso in condizioni drammatiche”.
”Ha svolto la professione – evidenzia Budetta – con totale dedizione ed esemplare altruismo senza risparmio di forze, senza adeguato riposo e notevole carica emotiva. Condizioni fortemente favorevoli per l’instaurarsi della sindrome da burn-out in un medico emergentista che in silenzio ha vissuto interiormente il forte disagio legato allo stress lavorativo. La mattina del 31 agosto del 2022 ha raggiunto la sede del Saut di Bellosguardo per svolgere regolare turnazione diurna; dopo poco tempo è uscita dalla postazione 118 per non tornare più, togliendosi la vita. E’ stato questo il triste epilogo dell’esistenza di un medico totalmente dedito alla professione. E’ il gesto estremo di una professionista che ha dato tanto per ricevere poco o nulla”.
”E’ normale – chiede Budetta – che la Dirigenza aziendale e le istituzioni non si siano accorte di nulla? Ricordare una professionista caduta al fronte nel più cruento dei modi sarebbe cosa giusta. Ascoltate l’urlo nero dei suoi cari”.
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