Questa mattina a Roma il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno Giuseppe Borrelli è stato sentito in audizione a Palazzo San Macuto nell’Aula della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.
Il procuratore Borrelli è stato ascoltato nell’ambito del filone d’inchiesta relativo all’analisi dei traffici internazionali di rifiuti, con particolare riferimento a quelli in uscita verso altri Paesi. Tra gli argomenti trattati anche l’incendio a Persano, nel Comprensorio militare, che ha interessato le ecoballe sequestrate dopo la loro illegale esportazione in Tunisia.
“La vicenda processuale relativa al rimpatrio dei rifiuti dalla Tunisia, che coinvolge la SRA srl, è solo una delle tante che in questi anni hanno riguardato il Porto di Salerno, utilizzato per l’importazione e l’esportazione di merci illecite, inclusi i rifiuti – ha esordito il dottore Borrelli -. Il Porto è caratterizzato da un’assenza delle apparecchiature di controllo dei container che si muovono in uscita e in entrata e in più occasioni ho segnalato questa situazione”.
Gli stessi rifiuti esportati in Tunisia furono scoperti dalla Procura di Salerno successivamente al loro rimpatrio in Italia, così come ha sottolineato il Procuratore il quale ha aggiunto le difficoltà riscontrate nella fase delle indagini.
“I rifiuti sono stati stoccati, sulla base di un’intesa tra la Regione e il Ministero della Difesa, in una zona militare che è un ampio comprensorio recintato e non videosorvegliato, accessibile senza particolari difficoltà – ha spiegato -. L’incendio, dagli accertamenti fatti, appare essere doloso perchè sono stati rilevati più punti di innesco“.
Nel corso dell’audizione in Commissione è stata confermata la contrarietà dei comitati e delle aggregazioni di cittadini della zona in vista dello stoccaggio delle ecoballe. “Incontrai in Procura una rappresentanza di cittadini che stava protestando – ha affermato Borrelli – in vista della possibile decisione di stoccaggio dei rifiuti a Persano e le ragioni della protesta erano costituite dal fatto che in precedenza era stata prescelta come luogo di stoccaggio delle ecoballe che poi erano rimaste lì. La Regione prese l’impegno di rimuovere tempestivamente i rifiuti una volta liberati dall’Autorità Giudiziaria. Cosa che in realtà fece perchè aveva provveduto all’affidamento e alla consegna materiale dei rifiuti che erano avvenuti il giorno prima dell’incendio“.
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