Grande partecipazione lo scorso sabato al Centro parrocchiale “Pier Giorgio Frassati” di Teggiano per la presentazione del libro “Rivivere – Pillole di Storia” di Antonietta Di Candia.
Un appuntamento importante per scoprire e riflettere sulle radici storiche della comunità di Teggiano attraverso le storie familiari dei protagonisti del libro: Cono Andriuolo e Rosa Gallo, coniugi legati da un profondo amore e simbolo delle tradizioni e dei valori che hanno caratterizzato la vita del paese alla fine dell’Ottocento. “Rivivere” non è solo un racconto di genealogia, ma una finestra aperta su un passato che continua a influenzare il presente, offrendo uno sguardo affettuoso e intimo sulla vita quotidiana di una Teggiano che si confrontava con eventi epocali come la Grande Guerra e la pandemia della Spagnola.
“L’autrice ha svolto un lavoro abbastanza faticoso – ha affermato il sindaco Michele Di Candia -. Ci ha messo 5 anni per mettere insieme la sua opera. Attraverso questo testo abbiamo ripercorso la storia e le tradizioni del nostro paese. Le nostre future generazioni possono così conoscere i veri valori della nostra comunità. Antonietta ha ricostruito il passato di due famiglie di Teggiano e ha ricordato il sacrificio di due nostri concittadini morti in guerra: Nunzio Andriuolo e Gaetano Gallo. Ringrazio l’autrice per aver coinvolto il Comune di Teggiano in questa importante iniziativa”.
All’evento oltre al primo cittadino hanno partecipato anche Annalisa Di Gruccio, autrice della prefazione, suor Carmen Mea, autrice dell’introduzione, Giuseppe Varuzza, curatore delle immagini del volume, don Michele Totaro, parroco della chiesa “Sacro Cuore di Gesù”, Anna Mea, curatrice della mostra delle illustrazioni del libro, Nicola Spinelli, curatore di una mostra di antiche cartoline e immagini di Teggiano e Bernardo Tramontano (flauto) e Gerardo Ritorto (chitarra) che hanno allietato l’evento con note musicali.
“La motivazione che mi ha spinto a compiere questo lavoro è stata la voglia di conoscere i nostri antenati e questa certosina ricerca ha fatto emergere i fatti della stirpe che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti per sempre – ha affermato l’autrice Antonietta Di Candia – E’ stato emozionante, è stato come far rivivere per una seconda volta i nostri avi e da qui viene il titolo dell’opera che è ambientata dal 1800, epoca in cui sono nati i personaggi, fino al 1954 con la morte dell’ultimo protagonista: Cono Di Candia. Il luogo in cui gli eventi si svolgono è invece la città medievale di Teggiano, in particolare la località San Raffaele”.
Nell’opera viene utilizzato il dialetto che come affermato dall’autrice “sta diventando quasi una disciplina scolastica” e il testo è stato reso possibile grazie ad una collaborazione tra parenti: Antonietta Di Candia che si è dedicata alla scrittura, Giuseppe Varuzza alle immagini e suor Carmen Mea che ha curato l’introduzione.