Giuseppe Costanzo, Segretario Provinciale Generale della FIALS, ha espresso un profondo senso di disappunto e preoccupazione per le condizioni disastrose del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Potenza (SPDC). A fronte delle numerose segnalazioni e delle richieste di aiuto provenienti dagli operatori infermieristici e OSS, la FIALS ha ritenuto imprescindibile richiedere l’intervento urgente dell’assessore alla Salute.
Il reparto, progettato per ospitare 7 posti letto, si trova spesso a dover gestire fino a 13 persone malate, provocando un sovraffollamento insostenibile. “Questo sovraffollamento costringe a sistemare le persone malate nei corridoi, compromettendo gravemente il loro diritto alla privacy e alla riservatezza – afferma Costanzo – Gli spazi ridotti non solo aumentano significativamente i rischi ma mettono anche a repentaglio l’incolumità sia delle persone malate che del personale assistenziale. La situazione attuale espone il personale a rischi elevatissimi, con un pericolo concreto di aggressioni e infortuni, superando ogni limite di sopportazione”.
Le condizioni strutturali, parte integrante dell’ASP ma situato nel presidio dell’A.O.R. San Carlo di Potenza, sono altrettanto preoccupanti. Costanzo sottolinea come la mancanza di luce naturale aggravi ulteriormente le condizioni delle persone malate. “Inoltre, l’area destinata ai fumatori è inadeguata. Una ventola di aspirazione insufficiente non riesce a impedire la diffusione del fumo nel reparto, compromettendo la salute di persone malate e operatori sanitari che sono costretti a respirare costantemente fumo passivo”.
La situazione è ulteriormente complicata dalla cronica carenza di personale infermieristico e di Operatori Socio-Sanitari (OSS). “In alcuni turni, inclusi quelli notturni, non c’è personale OSS assegnato, rendendo impossibile rispondere adeguatamente ai bisogni igienico-domestico-alberghieri delle persone malate. Inoltre, l’assenza di armadietti personali aggrava ulteriormente il disagio”.
La chiusura del SPDC di Melfi e la sospensione dei ricoveri al SPDC di Villa d’Agri per carenza di personale medico hanno aggravato l’insufficienza di posti letto in psichiatria in Basilicata. “L’attuale numero di posti letto non garantisce i LEA (livelli essenziali di assistenza) – evidenzia Costanzo – L’ASP di Potenza non è attrattiva per i psichiatri, al contrario, molti professionisti sono emigrati verso le regioni confinanti. La chiusura di Melfi è stata una decisione avventata, presa da una classe dirigente inadeguata, che sfugge alle proprie responsabilità. Inoltre, manca un numero adeguato di figure professionali innovative, come educatori e tecnici della riabilitazione, da inserire nelle strutture territoriali”.
Alla luce di queste gravi criticità, Costanzo invita con urgenza l’assessore alla Salute Latronico e i consiglieri regionali a intervenire immediatamente. “È fondamentale effettuare un sopralluogo presso l’SPDC di Potenza per constatare di persona le condizioni critiche descritte e adottare misure immediate per garantire la sicurezza e il benessere di persone malate e operatori sanitari”.
“Siamo consapevoli della presenza delle guardie giurate, frutto anche di una nostra battaglia per l’istituzione di tale servizio necessario per la tutela degli operatori – ammette Costanzo -. Tuttavia, questo non risolve il problema del sovraffollamento e delle condizioni strutturali inadeguate. L’ASP di Potenza ha previsto delle ristrutturazioni ma di questo progetto si parla da anni. È angusto se sviluppato nell’attuale struttura e non tiene conto della chiusura dell’SPDC di Villa d’Agri, che è ancora senza prospettive chiare di riapertura. È essenziale che l’SPDC di Potenza venga dotato di spazi adeguati e trasferito in una struttura più idonea. L’assessore alla Salute deve farsi carico di questa emergenza, assicurando un intervento risolutivo.”
La FIALS, nelle varie riunioni, ha ripetutamente sollecitato interventi urgenti sulle condizioni dell’SPDC di Potenza sin dall’insediamento del Direttore Generale. “Non possiamo più attendere: è necessario mettere in sicurezza sia gli operatori implementando i turni degli infermieri, sia garantire un numero adeguato di OSS. È inaccettabile che neanche un armadietto venga garantito alle persone malate, lasciando la struttura in condizioni deplorevoli” conclude Costanzo.