“La pietra di Padula scolpita nei territori della Magna Grecia” è l’iniziativa che si è tenuta nei giorni scorsi presso la Certosa di Padula. Il Simposio è giunto alla sua 12^ edizione.
Grazie ai fratelli Cancellaro che da anni plasmano i massi dell’antica pietra padulese, studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Catania hanno potuto sperimentare attivamente la pratica della scultura, realizzando delle opere in pietra di Padula.
L’iniziativa parte dalla sinergia tra la famiglia Cancellaro, imprenditori locali, scultori e i docenti Pierlulgi Partale, titolare della Cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e Dino Vincenzo Patroni già docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Ispiratisi al tema della Magna Grecia, gli scultori Calogero Arcidiacono, Carmen Busacca, Luigi D’Amico, Gabriele Neri partiti da un bozzetto hanno dato forma all’opera. Il Direttore artistico è stato Pierluigi Portale. L’evento è stato promosso e sostenuto anche da Gianluca Vegliante, fondatore dei Monaci Digitali.
“L’obiettivo è avvicinare i giovani al mondo della manualità – afferma Giovanni Cancellaro – Sebbene si ci avvalga di strumenti tecnologici, questo evento ha dato la possibilità di apprendere il mestiere dello scultore. Sudore, polvere, sacrificio sono stati gli elementi imprescindibili delle 7 giornate in Certosa. Il Simposio ha attratto l’attenzione dei visitatori intenti a scoprire non solo le bellezze del monumento culturale, ma anche la materia prima che ha dato fondamento a tante opere”.
Il Simposio intende lasciare un’eredità nel tempo, come già fatto negli scorsi anni con l’installazione permanente delle opere realizzate durante l’evento. Inoltre, da questa iniziativa sono scaturite altre idee.
“Forse non tutti sanno che nel Chiostro dei Procuratori in Certosa ci sono dei capitelli corinzi che risalgono alla seconda metà del III secolo a. c. realizzati con la pietra di Padula. Nostro obiettivo futuro è portare fuori dalle mura del paese quest’opera preziosa per dimostrare che anche Padula ha avuto il suo tempio”.
La valorizzazione della pietra di Padula, dell’arte della manualità e della cultura che ha investito il nostro territorio continuerà ad essere la direttrice della famiglia Cancellaro.