La storia di Giuseppe Marmo, imprenditore agricolo di San Rufo, è di quelle da “Libro Cuore”.
Proprietario di circa 120 mucche podoliche, allevatore di pecore e capre che pascolano sui monti di San Rufo, Giuseppe Marmo si è di recente avvicinato al mondo della produzione casearia.
Da solo e senza l’aiuto di nessuno da circa 5 anni provvede a trasformare il latte in genuini prodotti caseari come il caciocavallo podolico, il formaggio di capra, il formaggio pecorino e la ricotta “mista”. Il tutto è nato dalla volontà di non lasciare che il tempo cancellasse una preziosa tradizione della sua azienda agricola, ovvero quella della produzione di formaggi realizzati con il latte dei capi di bestiame allevati, tenuta in vita negli anni da un casaro.
“Purtroppo davanti a me avevo una sola scelta: o inventarmi questo nuovo ruolo all’interno della mia azienda oppure chiudere definitivamente i battenti – ha spiegato Giuseppe -. Dopo la morte di un casaro che portava avanti con grande professionalità la produzione casearia all’interno della mia azienda, non sono riuscito più a trovare persone che volessero lavorare in questo campo. Ho cercato dappertutto, ma è un’attività, evidentemente, che non attira né i giovani e né i meno giovani. Allora mi sono rimboccato le maniche e, nonostante non sia più giovanissimo, ogni mattina mi alzo alle 6 e passo la giornata a visitare le mie mucche ed il gregge al pascolo, raccolgo il latte che è possibile raccogliere, lo trasformo in prodotti caseari e ne curo la stagionatura”.
Sempre in autonomia Giuseppe provvede anche alle consegne dei suoi prodotti sia a Salerno che nell’Agro Nocerino-Sarnese, oltre che nelle zone della provincia dove i suoi prodotti sono apprezzati e richiesti.
“Lo faccio più per passione che per il guadagno in sé – rivela Giuseppe -. Lo faccio per incontrare gli amici che richiedono i miei prodotti, lavorati personalmente con le mie mani, e con i quali amo bere un caffè o pranzare insieme in qualche ristorante del territorio. Per passione e per necessità perché, come dicevo, non si trova manodopera neanche a pagarla a peso d’oro”.
Dell’azienda agrituristica “Erbanito”, che ha realizzato circa 30 anni fa, se ne occupa la figlia Raffaella, mentre il figlio Antonio si occupa soltanto, con successo, dell’allevamento dei cavalli.
“Fino a quando Dio me ne darà la forza continuerò, anche da solo, a fare questo lavoro che rappresenta la mia vita e tutto il mio mondo” dice Giuseppe Marmo che, in un recente passato, ha provato a dare il suo contributo anche alla crescita ed alla valorizzazione del suo comune, svolgendo il ruolo di consigliere comunale. “Ci ho provato – dice – ma, nonostante gli sforzi, sembra che la politica non riesca ad intercettare le esigenze della comunità e cioè produrre benessere e, soprattutto, prospettive di lavoro per i nostri giovani che, ormai, continuano ad andare via dai nostri paesi in cerca di lidi migliori”.