“La legalità è libertà” è il titolo dato all’importante incontro che ha avuto luogo questa mattina a Caggiano.
Ospiti d’eccezione sono stati don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, e il dottor Francesco Curcio, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, che hanno incontrato studenti e cittadini e dialogato con loro su varie tematiche che li vedono impegnati in prima linea.
I saluti iniziali sono stati affidati al sindaco Modesto Lamattina che nel suo intervento si è detto “felice e orgoglioso di ospitare due rappresentanti di giustizia e di impegno quotidiano sui valori fondanti della società civile. Questo incontro è solo una tappa di un percorso condiviso e iniziato qualche anno fa per promuovere la cultura della legalità con l’obiettivo primario di formare ragazzi e ragazze affinché diventino dei cittadini attivi e responsabili promuovendo senso civico, la condanna di ogni forma di violenza, prevaricazione e negazione dei fondamentali diritti delle persone”.
E’ intervenuto per i saluti istituzionali il reggente dell’Istituto Comprensivo di Caggiano Pietro Mandia. I bambini e i ragazzi hanno preparato vari lavori e letto brani sul tema prima di rivolgere le domande agli ospiti.
“Io sono seccato di parlare di legalità perché vorrei solo parlare di normalità – commenta don Maurizio Patriciello – È normale che per vivere insieme e bene ognuno deve fare il proprio dovere. La legalità è normalità. Sono convinto che non dovremmo parlare di questi grandi eroi, anche inarrivabili, ma dei modelli a portata di mano come il papà, la mamma, il sindaco e il parroco. Ci sono persone brutte dalle quali ci dobbiamo difendere. Se sei una persona onesta e pulita lo sei dovunque, se sei una persona sporca puoi indossare qualsiasi divisa ma sempre sporco resti. Quando il sindaco indossa la fascia la deve baciare perché indossa il sangue dei nostri antenati che hanno lottato per la Patria. In questa fascia ci siamo tutti, c’è l’Italia e c’è la Costituzione. Dobbiamo essere degni di indossare la stola, la fascia o la divisa. Il camorrista fa il vigliacco con quello più debole mentre con quello forte trema. State sempre dalla parte dei più deboli e siete veramente grandi”.
Padre Patriciello ha parlato della sua conversione avvenuta a 30 anni grazie all’incontro con un frate francescano, della sua professione in ospedale come infermiere prima e caporeparto dopo e della bomba carta lanciata davanti alla sua abitazione a Caivano dove è presente una grossa piazza di spaccio.
“C’è una differenza tra la condizione del Napoletano e quella di queste zone però non bisogna mai abbassare la guardia perché le cose possono cambiare e dobbiamo farci trovare pronti. I cattivi sono una minoranza e se riescono a controllare un paese e un’area è perché ci sono gli indifferenti che non hanno il coraggio di opporsi. È vero che ci deve essere la presenza dello Stato ma è indispensabile la presenza delle persone. Un’associazione è mafiosa quando è capace di determinare l’omertà che è l’atteggiamento di coloro che sanno le cose ma non le denunciano. Se non abbiamo il coraggio di denunciare e testimoniare la mafia arriva e vince. Le regole servono a vantaggio dei migliori, se non si rispettano vincono i prepotenti. La mafia può essere molto vicina” spiega Curcio.
Il Procuratore Curcio ha parlato dei reati che riguardano l’ambiente e della violenza sulle donne sottolineando come sia il classico esempio in cui non vengono rispettate le regole e prevale il più forte.
Una domanda dai giovanissimi è stata rivolta anche al Capitano della Compagnia di Sala Consilina Roberto Bertini su come agire quando si vede un malvivente minacciare una persona. “La cosa più importante è evitare di far finta di niente, allertare le istituzioni e chiamare il 112. Un dato che abbiamo rilevato è che molte persone non denunciano anche nei casi di codice rosso. C’è ancora tanta paura e c’è anche un problema culturale e ritengono che determinati comportamenti siamo normali ma non sono tali”.
Presenti, tra gli altri, il Comandante dei Carabinieri Forestali Leoluca Fontanili, il Comandante della locale Stazione Marcoantonio Monte, la Polizia Municipale, il parroco Angelomaria Adesso e l’associazione Gopi-Anpas.
Dopo l’evento, don Patriciello si è recato presso l’abitazione di Francesco Pucciarelli, affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica. Una visita particolarmente gradita quella del “parroco esempio di coraggio, baluardo della legalità e che troviamo sempre a fianco dei più deboli e di chi soffre” come affermato dai familiari di Francesco.