Anche un uomo di Sala Consilina tra i condannati per un agguato risalente al 2017 e messo in piedi ai danni dell’imprenditore di Capaccio Augusto Ferrigno, il quale denunciò di essere stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si recava al mercato ittico alla guida della sua Audi Q7 nei pressi della rotonda di Campolongo.
In seguito ad una complessa attività di indagine furono individuate e arrestate quattro persone: un 38enne di Capaccio Paestum, un 38enne di Sala Consilina, un 43enne e un 52enne di Sarno, tutti e quattro in primo grado assolti dall’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per non aver commesso il fatto.
Sentenza ribaltata dalla Corte d’Appello di Salerno, presieduta dal dottor Giuliano Rulli, che ha accolto il ricorso proposto dal pm e dall’avvocato Antonio Boffa, difensore di parte civile dell’imprenditore Ferrigno.
Nel dicembre 2017 la vittima raccontò alla Polizia di essere stata raggiunta da colpi di arma da fuoco mentre si recava in auto da Capaccio al mercato ittico di Salerno. Nell’ambito dell’inchiesta emerse anche il coinvolgimento di due carabinieri che, secondo l’accusa, avrebbero fornito informazioni riservate al mandante dell’agguato, il 38enne di Capaccio. Quest’ultimo, operatore del mercato ittico di Salerno, per evitare che il suo concorrente acquisisse altre società e si espandesse avrebbe messo in piedi un’azione dimostrativa per intimorirlo. Per farlo avrebbe assoldato il 38enne di Sala Consilina e il 43enne di Sarno, mentre il 52enne sarnese avrebbe fornito le armi, tra cui un fucile a pallettoni calibro 12 utilizzato quel giorno per sparare.
Al termine dell’udienza di secondo grado tenutasi ieri il giudice ha disposto per il mandante dell’agguato una pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione oltre ad una multa di 3200 euro, per il 38enne valdianese e per il 43enne di Sarno la pena finale di 5 anni e 3 mesi di reclusione e 2100 euro di multa.
I tre uomini sono stati anche condannati al risarcimento per i danni causati alla parte civile e al pagamento delle spese processuali. Assolto per non aver commesso il fatto il 52enne di Sarno che era stato accusato di aver fornito le armi per l’agguato.
Per quanto riguarda i due carabinieri coinvolti nell’indagine e accusati di essere autori di alcune soffiate al mandante della spedizione punitiva si registra per uno l’assoluzione perchè il fatto non sussiste e per il secondo la rideterminazione della pena in 5 mesi e 10 giorni di reclusione.