E’ stato pubblicato il report sulla spesa farmaceutica dell’Agenzia Italiana del Farmaco che effettua il monitoraggio mensile dei dati di spesa e comunica le relative risultanze al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Viene anche verificato l’eventuale superamento a livello nazionale dei tetti di spesa sia della spesa farmaceutica convenzionata sia per acquisti diretti secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio.
Il monitoraggio è condotto sulla base dei dati di spesa convenzionata e delle Distinte Contabili Riepilogative acquisite dalle Regioni, nonché dei dati acquisiti dal Nuovo Sistema Informativo Nazionale del Ministero della Salute relativi alla tracciabilità del farmaco. A decorrere dal 1° gennaio 2022 il Fondo istituito nel 2017 per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali innovativi oncologici e il Fondo istituito per i medicinali non oncologici è stato unificato in un unico Fondo dei Farmaci innovativi la cui dotazione è pari a 1.000 milioni di euro, incrementata di 100 milioni di euro per il 2022, di 200 milioni di euro per il 2023 e di 300 milioni di euro a decorrere dal 2024.
L’analisi del trend della spesa farmaceutica mostra nel 2022 un andamento crescente, dopo un periodo di sostanziale stabilità che si era osservata in particolare negli ultimi anni (2019 – 2021) corrispondenti al periodo pre e post pandemia.
La sostenibilità della spesa, se rapportata ai livelli di finanziamento previsti, conferma l’esistenza di differenze a livello regionale: se, infatti, in un gruppo di regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana), che rappresentano più del 45% degli assistiti, complessivamente le risorse coprono quasi la totalità della spesa, in altre regioni si osservano livelli di spesa ben superiori alle risorse disponibili.
Si osservano un trend in aumento in Basilicata (+2,6%) e uno sfondamento del tetto in Campania.
Per quanto riguarda la spesa per acquisti diretti sia a livello nazionale che per tutte le regioni si osserva un andamento in costante aumento nel tempo. Tra tutte le regioni raggruppate per range di spesa un trend crescente della spesa tra dicembre del 2018 e dicembre del 2022 superiore al 30% si può osservare anche in Campania (31,0%).
“Per rispettare il tetto di spesa previsto dalla legge per la spesa farmaceutica ospedaliera la Basilicata avrebbe dovuto spendere 93 milioni e 541mila euro, ma ha speso più di 130 milioni di euro, sforando il limite massimo di quasi 37 milioni di euro. Un rosso che rappresenta un vero e proprio macigno per il bilancio pubblico regionale e al quale occorre porre rimedio al più presto per non pregiudicare ulteriormente vecchie e nuove esigenze di salute dei cittadini lucani – afferma il Gruppo Consiliare Basilicata Casa Comune -. Le risultanze del report confermano come la spesa per i farmaci sostenuta dagli ospedali lucani sia letteralmente senza freni e come la stessa incida negativamente sulla spesa sanitaria corrente della Basilicata, sottraendo di fatto risorse agli investimenti necessari per riqualificare l’offerta dei servizi sanitari regionali”.