C’è una nuova ipotesi di reato (interruzione non consensuale di gravidanza) a carico del 40enne di Battipaglia Marco Aiello che il 20 settembre 2023 uccise la moglie Maria Rosa Troisi nella loro villetta in località Lago. Gli inquirenti, infatti, non credono che l’uomo non sapesse che la coniuge era incinta.
Ieri mattina Aiello è comparso dinanzi ai giudici della Corte d’Assise per rispondere dell’accusa pesante di omicidio volontario. Ma ora la Procura gli contesta anche la morte del feto.
“Per effetto della medesima condotta – ha scritto la pm Vivaldi – essendo a conoscenza dello stato di gravidanza della moglie conduceva consapevolmente alla morte intrauterina del feto della lunghezza di 10,5 centimetri circa e alla conseguente interruzione di gravidanza alla 13^ settimana di gestazione“.
Aiello però ieri ha affermato di non c’entrare nulla con tutto questo e di non voler parlare davanti al pm, perchè sostiene che le indagini non siano state condotte bene.
Un perito, su richiesta dell’avvocato del 40enne, dovrà valutare la capacità di intendere e di volere oltre che quella di stare in giudizio dell’uxoricida. Nell’udienza di luglio il giudice dovrà comunicare il nome di chi si occuperà della perizia.
Intanto sono state numerose le istanze di costituzione di parte civile presentate ieri, tra cui quella dei fratelli di Maria Rosa, dei figli, ma anche quelle del Comune di Battipaglia, di “Non sei sola Battipaglia”, Fondazione Polis e “Spaziodonna”.
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