E’ stato celebrato questa mattina, presso la Cattedrale Primaziale di Salerno, il rito di Ordinazione Episcopale di Monsignor Alfonso Raimo nominato da Papa Francesco, lo scorso 30 aprile, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, con sede titolare di Termini Imerese.
A presiedere la Celebrazione Eucaristica l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Monsignor Andrea Bellandi, con accanto i Vescovi Co-Consacranti, Monsignor Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi e Vice Presidente CEC e Monsignor Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro e Segretario CEC, alla presenza di circa 20 tra Arcivescovi e Vescovi provenienti non solo dalla Campania, tra Monsignor Peter Chifukwa, Vescovo della Diocesi di Dedza -Malawi, nonché delle Autorità Civili e Militari, sindaci e rappresentanti di altre religioni.
“Sono trascorsi quasi 26 anni dall’ultima ordinazione episcopale di un membro del clero salernitano e precisamente dell’acernese Monsignor Michele De Rosa, nominato Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’Goti – ha esordito Monsignor Bellandi -. L’evento di oggi, dopo così tanto tempo, è da leggersi quindi come un segno di particolare attenzione e affetto che il Santo Padre ha tributato, con l’elezione di don Alfonso, alla nostra chiesa locale, custode delle spoglie dell’apostolo ed evangelista Matteo. E, al tempo stesso, rappresenta un’ulteriore espressione della sua cura pastorale verso tutte le chiese e i suoi Pastori affinché il Vangelo di Cristo possa essere annunciato con sempre maggiore efficacia e capillarità”.
Dopo aver espresso alcune riflessioni sul testo del Vangelo di San Matteo, l’Arcivescovo ha confermato che Monsignor Raimo continuerà ad essere il suo primo collaboratore nella guida dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.
A seguire, dunque, la liturgia dell’Ordinazione, gli impegni pronunciati dall’eletto e la consegna del libro dei Vangeli, dell’anello, della mitra e del pastorale.
Visibilmente emozionato, Monsignor Raimo ha affermato: “Ho cercato invano di raccogliere e ordinare pensieri sparsi che in questi giorni affollano la mia mette e si rincorrono confusamente, suscitando sentimenti spesso contrastanti. A rendere più solido il timore che è andato crescendo con l’avvicinarsi della data odierna, le parole del cardinale Martini il quale affermava che quando uno è stato chiamato al ministero della presidenza episcopale, viene posto in qualche modo sopra un candelabro e deve dare il buon esempio a tanti, soprattutto ai sacerdoti. Mi è di conforto la prospettiva di poter continuare a servire la Chiesa che è in Salerno-Campagna-Acerno in continuità con quanto ho cercato di fare nei miei 34 anni di vita sacerdotale, soprattutto in questi ultimi 4 anni in qualità di Vicario Generale della Arcidiocesi – ha detto -, Ringrazio di cuore il nostro Arcivescovo Monsignor Bellandi di avermi offerto questa opportunità, riponendo la sua fiducia in uno sconosciuto e ancora di più per avermi confermato nel servizio dopo avermi conosciuto. Se nel primo caso ha chiuso un occhio, nel secondo li ha chiusi entrambi” ha concluso sorridendo.