Vino e altri alcolici, salumi, formaggi, tonno in scatola e caffè sono i prodotti che nell’ordine spariscono maggiormente dagli scaffali di supermercati, ipermercati e discount. È quanto emerge da un report di Coldiretti sulla base di uno studio dell’Università Cattolica, nel periodo da gennaio 2021 a settembre 2023.
“Il taccheggio, ossia il furto di merce esposta in vendita negli esercizi commerciali, è la principale causa delle differenze inventariali che complessivamente nelle aziende del settore retail e grande distribuzione organizzata in Italia sono state in media nel 2022 pari all’1,38% del fatturato annuo, con perdite stimabili di circa 4,6 miliardi di euro – sottolinea la Coldiretti –. Il valore medio della refurtiva per ogni singolo caso nei supermercati, ipermercati e discount è di 14 euro e il piccolo colpo viene messo a segno soprattutto per la spesa a metà settimana (mercoledì o giovedì), mentre i responsabili si dividono equamente tra donne e uomini, con una leggera prevalenza di questi ultimi (56%)”.
“Sono peraltro – secondo la Coldiretti – i formati già porzionati o confezioni di dimensioni ridotte quelli più apprezzati, ma crescono anche i furti degli affettati già confezionati e dei formaggi grattugiati. Il furto di prodotti alimentari nei supermercati è favorito dal fatto che la maggior parte dei prodotti esposti non è protetta (spesso sono soltanto le bottiglie di vini e spumanti di maggior pregio ad avere una capsula antifurto simile a quella dei capi di abbigliamento nei grandi magazzini) anche se i commercianti stanno sempre più rivolgendo la loro attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza delle merci”.
In Italia la tavola è una componente importante della spesa familiare e assorbe circa il 18% delle risorse con un valore medio mensile, per famiglia, di 482 euro al mese, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat nel 2022. In altre parole, meno di un euro su cinque viene speso per mangiare con un deciso aumento nel tempo dell’incidenza di altre voci di spesa come abitazione, abbigliamento, trasporti e comunicazioni.
“Analizzando le singole voci della spesa alimentare, il 2022 nel carrello delle famiglie italiane – rileva la Coldiretti – ha visto un aumento rispetto all’anno precedente per alcune categorie come la carne, l’olio d’oliva e lo zucchero e i dolci, mentre cala quella per frutta e verdura, pane e pasta, pesce, latte e formaggi. La voce più pesante nel carrello delle famiglie resta quella di carne e salumi per i quali si spendono mensilmente 104 euro, davanti a pasta, pizza, pane e cereali (76 euro), mentre al terzo posto si piazza la verdura con 61 euro. Seguono latte, formaggi e uova con 58 euro e la frutta a 41 euro, poco davanti al pesce (38 euro). In classifica ci sono poi i cibi pronti con 30 euro, zucchero e dolci con 21 euro, olio d’oliva assieme al burro e agli altri condimenti con 15 euro, oltre a caffè, acqua minerale e bibite”.