Si è svolta ieri pomeriggio nel Centro Polifunzionale a Tito la presentazione del Report 2023 sulla povertà e l’esclusione sociale a cura della Caritas diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo.
Il documento, dal titolo “Controluce”, a cura di Carmen Tito, Giorgia Russo e Salvatore Gerardi traccia uno spaccato sulle esigenze, sulle difficoltà e sulle fragilità del territorio diocesano composto da 25 comuni, compreso il capoluogo. La povertà infatti, non è riconducibile esclusivamente alla carenza di cibo ma dipende da molteplici fattori. Un dato su tutti deve indurre a profonde riflessioni: la percentuale di povertà relativa nel 2022 è pari al 19,1%, superiore alla media nazionale che si attesta intorno al 10,9%. Il contesto territoriale, dunque, si mostra sempre più debole sia da un punto di vista sociale che economico. Nel 2022 le persone incontrate, accolte e sostenute dalla rete Caritas sono state 3505, quasi mille in più rispetto all’anno precedente ed emerge che sul totale delle persone ascoltate il 45% non si è mai rivolto alla Caritas in passato. Tra queste le informazioni sullo stato civile confermano che anche per il 2022 vi è una prevalenza di persone coniugate (37,1%). Si tratta principalmente di famiglie con figli (69,7%) e tra queste oltre il 40% ha figli minori ed è più bassa rispetto allo scorso anno la platea di separati o divorziati che si attesta intorno al 25,8%.
Il tasso di disoccupazione, pur essendo lievemente diminuito, rimane comunque elevato rispetto ad altre regioni italiane: la percentuale di giovani disoccupati con un’età compresa tra 18 e 29 anni si attesta intorno al 21%. Per quanto concerne la condizione alloggiativa, oltre la metà delle persone dichiara di vivere in abitazioni in locazione; tra queste nel 25,2% dei casi si tratta di alloggi popolari. Ben il 17% invece ha casa di proprietà con o senza mutuo: il dato per lo più fa riferimento a persone residenti nei piccoli centri e a famiglie che si sono improvvisamente trovate in condizione di povertà. Di fronte ai molteplici e complessi bisogni intercettati dai 26 Centri di Ascolto presenti sul territorio diocesano, gli interventi messi in atto sono stati numerosi e diversificati. Gli interventi hanno riguardato principalmente la distribuzione di beni materiali e l’erogazione di sussidi economici. In particolare, nel corso del 2022, il 93% delle persone incontrate dalla rete Caritas ha fruito dell’aiuto alimentare in modo continuativo. Al secondo posto tra le azioni messe in atto vi è l’erogazione dei sussidi economici: l’82,9% delle persone in carico alla Caritas, infatti, ha avuto accesso a forme di sostegno economico (nel 2021 erano circa il 77%). Oltre la metà di questi interventi, ha riguardato il pagamento di utenze domestiche che seppur ridotte in percentuale rispetto allo scorso anno (soprattutto per il Bonus gas istituito dalla Regione Basilicata) hanno un importo economico maggiore. Da non trascurare gli interventi legati alla salute che hanno riguardato il 12% della totalità delle persone e comprendono in modo particolare la distribuzione e l’acquisto di farmaci, il pagamento di analisi ed esami clinici e le cure odontoiatriche.
“La povertà cambia volto e risulta sempre più difficile intercettare un bisogno che talvolta tende a non emergere – afferma il Direttore di Caritas diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo Buoncristiano – accanto alle situazioni croniche preoccupano le nuove forme di povertà che colpiscono anche i bisogni relazionali: la solitudine e l’isolamento, riguardano quasi la metà delle persone incontrate. In questo scenario è profondamente importante il lavoro quotidiano dei nostri Centri sul territorio, vere e proprie sentinelle”.
Monsignore Ligorio, Arcivescovo metropolita di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, ha sottolineato il ruolo di Caritas nei contesti di difficoltà: “Dove c’è l’emergenza, dove c’è il bisogno immediato, c’è la Caritas. Ospedale da campo che non può però sostituirsi alle istituzioni preposte, dopo 26 anni trascorsi in Basilicata posso affermare che questa terra per le proprie risorse potrebbe essere una piccola Svizzera. Non diamo solo i numeri della povertà ma tocchiamo la persona, la propria storia, la propria vulnerabilità. E’ fondamentale metterla al centro di un percorso con relazioni sincere ed educare a riprendere in mano la propria vita e gestirla con maggiore responsabilità”.