A Sala Consilina si continua a discutere della questione relativa alle realizzazioni delle antenne 5G in alcuni punti del paese.
Questa volta a far sentire la loro voce sono stati gli abitanti di località San Sebastiano che da quando lo scorso weekend si sono accorti dell’inizio dei lavori in contrada Lavandaia, commissionati dalla società Inwit e finanziati con fondi PNRR, si sono mobilitati unendosi in un comitato “No Antenna” e ieri sera si sono riuniti per esprimere il proprio dissenso. I lavori godono di tutti i permessi necessari e sono state anche fatte delle Conferenze dei Servizi.
“Siamo venuti a conoscenza di questa antenna lo scorso venerdì grazie ad un nostro vicino che ha notato i lavori e ha chiesto spiegazioni. Non è stato tolto nulla intorno come se fosse una cosa da tenere nascosta fino a che qualcuno non se ne fosse accorto. Non eravamo stati informati su questa vicenda altrimenti ci saremmo mossi in tempo. Non eravamo a conoscenza neanche delle Conferenze dei Servizi e che alle riunioni potessero partecipare anche i cittadini” spiega Maria Teresa Pericolo del comitato “No Antenna”.
I residenti non sono contrari all’antenna ma quello che loro contestano è il punto in cui verrà realizzata: molto vicino ad abitazioni e terreni coltivati. “La distanza dalle abitazioni deve essere di almeno 30 metri e misurando la lontananza da un palazzo si trova precisa questa metratura – continua -. Il problema della distanza è dunque un punto di partenza per poterci appellare. Inoltre, il punto individuato è un sito dove sgorga acqua e quindi insorge il problema dell’inquinamento delle falde acquifere. Intorno ci sono terreni coltivati, anche i miei figli che sono giovani li coltivano e amano farlo come gli anziani della zona. Il terreno su cui sorge la struttura non ha solo un proprietario anche se detiene la particella più grande. Gli altri possessori prima hanno detto di voler partecipare alle manifestazioni ed essere contrari, poi però hanno cambiato idea”.
Quello che il comitato chiede è di spostare l’antenna e installarla in una zona con terreni incolti, in un’area un po’ più distante dal punto individuato.
Una richiesta di installazione di un’antenna 5G in località Fieghi a Fonti è arrivata dalla medesima società e qui da diversi mesi i residenti e un comitato si stanno battendo per far spostare l’infrastruttura che dovrebbe sorgere in un terreno di proprietà privata a poche centinaia di metri da una scuola e da aziende.
Pochi giorni fa è stato presentato anche un ricorso per ottenere una ordinanza di sospensione e spostamento da una paziente oncologica.