“Bene la nomina dei tre Subcommissari, ora occorre agire in fretta contro l’invasione dei cinghiali partendo dalle zone più importanti dal punto di vista suinicolo valutando anche l’eventuale istituzione di barriere di contenimento. Dobbiamo intervenire a sostegno delle imprese, non c’è più tempo da perdere”.
E’ il commento di Coldiretti al termine dell’incontro in occasione della riunione in materia di Peste Suina Africana, che si è svolta ieri al Ministero della Salute alla presenza dei sottosegretari alla Salute Marcello Gemmato e all’agricoltura Patrizio La Pietra, durante la quale è stata annunciata la nomina di tre Subcommissari con deleghe specifiche e dove sono stati anche spiegati alcuni dettagli sull’intervento dell’Esercito per il depopolamento dei cinghiali.
I tre Subcommissari sono il dottor Mario Chiari, a cui è stata affidata l’attività di coordinamento dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali competenti per territorio per le finalità delle eradicazioni del virus e il contenimento dei cinghiali; il dottor Giovanni Filippini, che si dovrà occupare della verifica della regolarità delle procedure dell’abbattimento, della distruzione di animali infetti e dello smaltimento delle carcasse di suini, nonché delle procedure di disinfezione svolte sotto il controllo Asl; il Colonnello Simone Siena, a cui è affidata l’attività di confronto e concertazione con le associazioni di categoria delle imprese di distribuzione e di vendita di carni, al fine di promuovere l’immissione nella filiera dei capi di cinghiale abbattuti, previa verifica dell’idoneità al consumo alimentare.
“Adesso – sostiene Coldiretti – è necessario fornire ulteriori risorse e tempi certi per gli indennizzi per i contributi alle imprese che hanno subito danni indiretti dall’epidemia di Peste Suina Africana (Decreto MASAF) ampliando il periodo interessato almeno fino ad aprile di quest’anno con una procedura celere per sostenere i suinicoltori da troppo tempo in difficoltà. Serve fornire adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza”.
Inoltre, Coldiretti sostiene la proposta di creare una “Zona di restrizione di Peste Suina Africana” con focolaio di cinghiali alla quale si applichino condizioni diverse da quelle previste per le zone con focolaio di suini domestici.
“È necessario, infine, – conclude Coldiretti – normalizzare le modalità di commercializzazione per evitare la speculazione che stanno operando alcuni macelli”.