Sono arrivate ieri sera nella Concattedrale di Policastro Bussentino le reliquie di San Pietro Pappacarbone che fu Vescovo di Policastro e III Abate di Cava de’ Tirreni. L’urna con le reliquie è conservata sotto l’altare della chiesa dell’Abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni.
Per la conclusione dell’Anno Giubilare, in occasione del IX centenario della morte di San Pietro, la comunità dei monaci benedettini ha permesso che le reliquie del Santo fossero portate nella Diocesi di cui fu Vescovo. A rivolgere intensi momenti di preghiera Monsignor Antonio De Luca, Vescovo attuale della Diocesi Teggiano – Policastro.
Un momento molto sentito da parte dell’intera comunità parrocchiale che potrà rivolgere le sue preghiere a quel Pietro il quale volle applicare rigidamente le norme di Cluny, apprese in Francia, provocando una vivace reazione da parte dei monaci presenti a Cava.
Pietro allora si allontanò dalla Badia, ritirandosi nel Monastero di Sant’Arcangelo del Cilento, dove restaurò la vita monastica secondo il rigore cluniacense.
I Principi di Salerno furono molto generosi con lui concedendogli feudi e beni e affidandogli più di 350 monasteri latini e greci nel Cilento, in Lucania, in Puglia e in Calabria.
Sotto il suo governo l’Abbazia della Trinità di Cava de’ Tirreni divenne il centro di una potente congregazione monastica con svariate centinaia di chiese e monasteri dipendenti, ormai sparsi in tutta l’Italia meridionale. Furono più di 3000 i monaci cui Pietro diede l’abito.