Dopo anni di battaglie insieme all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla la Regione Campania ha raggiunto un importante traguardo per la tutela delle persone affette da sclerosi multipla e patologie correlate.
“L’approvazione e l’adozione del Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) in Campania assicurerà a circa 12.000 persone affette da sclerosi multipla nella regione l’accesso uniforme a servizi e prestazioni cruciali. Tra questi, la prescrizione delle terapie più idonee e personalizzate, l’informazione dettagliata, il sostegno emotivo e l’affiancamento costante lungo il percorso di cura. Questa approvazione rappresenta una vittoria per la comunità dei pazienti affetti da sclerosi multipla, alla quale anche io appartengo. Adesso continueremo a lavorare per garantire anche alle persone affette da altre patologie l’approvazione dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali nella nostra regione”.
Ad affermarlo è il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano che ha incontrato, in Consiglio regionale, il presidente nazionale della Conferenza delle persone con sclerosi multipla, neuromielite ottica e patologie correlate AISM, Gianluca Pedicini.
“Il livello di lavoro che stiamo portando avanti con la Regione Campania – ha affermato Pedicini – rappresenta una buona pratica, non soltanto per il contesto della sclerosi multipla, ma anche un’esperienza di lavoro nel quadro della collaborazione tra associazioni di persone con disabilità e istituzioni. Il risultato raggiunto per un PDTA per la sclerosi multipla è importante e apprezzato dalla comunità che rappresentiamo, anche nel metodo di co-progettazione che ci ha visti lavorare fianco a fianco con le istituzioni regionali competenti, in virtù del mandato e delle scelte portate avanti dal Presidente De Luca, per la specifica delega in ambito della sanità. Nello stesso tempo il PDTA regionale si caratterizza per completezza e aggiornamento grazie al contributo dei neurologi impegnati nella rete dei Centri per la sclerosi multipla e dall’estrema concretezza che ne favorisce nei contesti ospedalieri territoriali”.
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