L’aria che tira in Campania non è poi così male. A dirlo è l’analisi condotta da Legambiente “Mal’Aria di città”.
Si aggiudica la sufficienza la Campania per quanto riguarda i risultati per l’anno 2023 della rete di monitoraggio della qualità dell’aria, costituita attualmente da 41 stazioni fisse distribuite sul territorio regionale. Il decreto suddivide il territorio in tre zone: agglomerato Napoli-Caserta, zona costiero-collinare e zona montuosa.
Le prime valutazioni diffuse dalle Agenzie ambientali forniscono resoconti dettagliati per le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Lazio e Campania. La valutazione preliminare della qualità dell’aria per l’anno 2023 è effettuata con riferimento alle stazioni (oltre l’80% del totale) che rispettano gli obiettivi di qualità del dato fissati dalla normativa nazionale ed europea, sulla base dei dati validati quotidianamente.
Lo scenario manifesta assenza di criticità per benzene, biossido di zolfo e monossido di carbonio. Il trend è però leggermente in crescita, ma questo fenomeno è sicuramente legato alle alte temperature registrate nei mesi estivi, in particolar modo fra luglio e agosto 2023.
Il valore limite giornaliero di materiale particolato aerodisperso, ossia polveri sottili (PM10), il cui limite è di 35 giorni all’anno, nel 2023 è stato superato in 6 stazioni, tutte ubicate nell’agglomerato di Napoli, nei pressi dell’ospedale Nuovo Pellegrini, di Acerra, nei dintorni della Scuola Caporale, di Casoria presso la Scuola Palizzi, di San Vitaliano nell’area della Scuola Marconi, di Volla in via Filichito, di Aversa, nei pressi della Scuola Cirillo.
Il dato positivo è che il valore limite della concentrazione media annua non è stato superato in nessuna stazione.
Buoni risultati anche a Salerno dove si registra una media annuale di sole 24 particelle di microgrammi di polveri sottili nell’aria. Lo sforamento dei limiti consentiti dalla legge si è registrato per soli 6 giorni in un anno. La tendenza della pulizia dell’aria a Salerno è migliore rispetto al 2022.
In generale in Campania si conferma un trend tendenzialmente stabile rispetto all’ultimo anno. Per il biossido di azoto (NO2) il valore limite della concentrazione media annua (40 μg/m3) è stato superato in tre stazioni dell’agglomerato: due a Napoli (Museo e Ferrovia) e una a Teverola (Caserta) in via San Lorenzo. Tuttavia, tutte le stazioni della rete risultano al di sotto del numero di superamenti consentiti per il valore limite di concentrazione media oraria (200 μg/m3 da non superare più di 18 volte/anno).