Stretta contro la prostituzione a Battipaglia dove la sindaca Cecilia Francese ha firmato un’ordinanza che dal 30 gennaio al 30 giugno sulla S.P. 175/A Litoranea è vietato a chiunque di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, invito, saluto allusivo o nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo e nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione.
La violazione si concretizza con lo stazionamento e l’appostamento della persona e l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi oppure con qualsiasi altro atteggiamento, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che si stia esercitando la prostituzione.
Inoltre è vietato richiedere informazioni a prostitute e di concordare con loro l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento. Vietato anche far salire sul proprio veicolo le stesse ed eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale per porre in essere questi comportamenti.
La violazione comporta l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di 42 euro ad un massimo di 500 euro.
L’ordinanza si è resa necessaria perchè nella realtà locale di Battipaglia la prostituzione su strada, per l’assoluta estensione del fenomeno in alcune aree del territorio, desta preoccupazione e allarme nella collettività, pregiudicando fortemente le condizioni di vivibilità dei cittadini per i quali costituisce elemento di grave turbativa e insicurezza. Il fenomeno, anche in assenza del flusso turistico sulla fascia costiera e sulla S.P. 175/A, si è ripresentato in maniera corposa, creando situazioni di ostacolo e di intralcio alla libera circolazione degli altri. La presenza di prostitute sulla S.P. 175/A costituisce indubbio richiamo per coloro che intendono usufruire di tali prestazioni ed è la causa che li induce a fermarsi e intrattenersi comportando anche un’illecita occupazione del suolo o del demanio pubblico, sottraendolo al normale utilizzo da parte di altri cittadini e determinando uno scadimento della qualità urbana.