Sono fermi e nettamente contrari i residenti di Sala Consilina all‘installazione di un’antenna 5G in via Fieghi, nella frazione di Trinità, a poche centinaia di metri dalla Scuola di Fonti e da diverse imprese tra cui la DFL, una delle aziende più grandi del comprensorio che impiega decine e decine di dipendenti. Questo pomeriggio in tanti si sono riuniti nell’area interessata per ribadire il secco NO all’antenna della società Inwit, che ha una potenza superiore ai 20 Watt (per la quale serve domanda di autorizzazione all’installazione) e dovrebbe sorgere in un terreno di proprietà di un privato.
Presenti, oltre ai numerosi cittadini e al presidente del Comitato Ruris Domenico D’Onza, anche Pasquale Lamura, amministratore della DFL, gli assessori comunali Bartolo Lettieri e Michele Galiano, il presidente del Consiglio comunale Anna Di Somma, Mimmo Cartolano, Teresa Paladino e Angela Freda, consiglieri del Gruppo Salesi, e Giovanni De Lauso dell’associazione Schierarsi.
“Il Comitato è venuto a conoscenza di questa antenna e ritiene non sia appropriato installarla in un posto semi-urbano e in espansione. Abbiamo il dovere morale di proteggere i fragili, i bambini che vanno a scuola e gli operai che vi lavorano. Non possiamo consentire che venga massacrata questa zona” ha esordito Domenico D’Onza.
In queste ore il Comitato Ruris ha inoltre posto l’accento sul mancato rilievo/applicazione, da parte dell’Area Tecnica del Comune, del Regolamento comunale per l’installazione di impianti e sistemi fissi per telecomunicazioni e radiotelevisivi che individua le aree oggetto di tali interventi, fissando dei criteri per l’installazione.
“C’è un accordo tra una multinazionale e un privato su cui il Comune può fare poco. Ma qui nella nostra azienda ci sono persone che trascorrono tante ore e quindi chiediamo di sensibilizzare la società in questione per prospettare un luogo diverso che non ricada in area urbana. Pensiamo ci siano i presupposti per farlo, nonostante loro abbiano il diritto di fornire questo servizio. Ma l’Amministrazione ha il dovere di tutelare la nostra salute. Se è vero che ancora non è dimostrato che il 5G fa male, io dico comunque di installare l’antenna in un altro posto” ha aggiunto l’imprenditore Pasquale Lamura.
Per domani, martedì 16 gennaio, è convocata la Conferenza dei Servizi in merito all’argomento.
L’assessore Lettieri, dopo aver avuto dei contatti con la società in questione, ha precisato di aver fornito altri luoghi alternativi per l’installazione, distanti dal centro abitato e su terreno comunale: “Mi hanno risposto che non ci sono i presupposti, ma io ho chiarito che ci opporremo. Nonostante ciò non possiamo modificare il Regolamento comunale distanziandoci dalla legge dello Stato attualmente in vigore. Però preciso che in questa vicenda il principale indiziato è l’ARPAC che ha dato l’autorizzazione. Ad ogni modo la Conferenza di domani sarà rinviata perchè manca della documentazione”.
“Possiamo puntare sull’aspetto paesaggistico per opporci – ha aggiunto l’assessore Galiano -. Ciò detto, io e gli altri amministratori siamo fermamente contrari a questa antenna”.
Nel corso della riunione un residente ha raccontato di aver ricevuto la visita di alcune persone incaricate da una non precisata società che “mi chiedeva la disponibilità di un mio terreno in cambio di una grossa somma di denaro annua, ma io avrei dovuto restituire una parte di quel denaro in contanti. Ho dei figli piccoli e penso innanzitutto alla loro salute, per cui ho rifiutato questa offerta”.
In conclusione i cittadini, anche con la promessa di sostegno dell’Amministrazione, hanno ribadito la voglia di opporsi con resistenza all’installazione dell’antenna 5G nel terreno di via Fieghi.
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