Continua il processo per il femminicidio di Anna Borsa, la 30enne di Pontecagnano uccisa dal suo ex, Alfredo Erra, l’1 marzo 2022 all’interno del negozio di parrucchiere dove la giovane lavorava. Ieri in aula è stato ascoltato il fratello della vittima, Enzo Borsa.
Enzo ha dichiarato, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Salerno, che sua sorella gli aveva tenuto nascoste tante cose per evitare che si preoccupasse e aveva taciuto anche in merito ad una probabile telefonata avuta con Erra il 28 febbraio, quando Anna aveva pronunciato a telefono le frasi “Che vuoi da me? Che vuoi farmi più di quello che già mi hai fatto con la pistola?“. Il fratello in quella occasione chiese ad Anna se fosse stata minacciata con la pistola e lei gli rispose di no.
Borsa ha parlato di una vera e propria ossessione di Erra per la sua ex fidanzata, che riceveva telefonate da lui ad ogni ora ma che, nonostante tutto, cercava di non far preoccupare i parenti. Qualche sera prima dell’omicidio Anna telefonò al fratello e gli chiese di chiudere prima il suo negozio per andarle a preparare la cena e passare del tempo insieme.
Nell’udienza di ieri è stato escusso anche il nuovo fidanzato della povera ragazza, Alessandro Caccavale, che quel 1° marzo rimase ferito da un colpo sparato da Erra nel salone e che, insieme alla famiglia Borsa, si è costituito parte civile nel procedimento. Caccavale ha raccontato della preoccupazione di Anna e dell’ossessione di Erra.
Inoltre è stato ascoltato anche il datore di lavoro dell’imputato. Dal suo racconto è emerso che Alfredo Erra parlava sempre di Anna Borsa con i colleghi, che non ne potevano più.
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