Oltre il risultato, e soprattutto intendendo lo sport come un mezzo utile per la crescita personale.
Si potrebbe sintetizzare così l’episodio avvenuto a Teggiano nella partita tra Teggianese e Gregoriana, valevole per il campionato di calcio di Terza categoria Campania e che ha visto protagonista Rosa Giffoni, arbitro 24enne di Villammare e appartenente alla Sezione AIA di Sapri.
Sul campo, il risultato positivo è stato per gli ospiti 0-1 al triplice fischio finale. Ma i padroni di casa, anche se hanno portato a casa una sconfitta, hanno registrato una vittoria importante in termini di sportività.
L’arbitro Giffoni, infatti, insieme al referto ha lasciato un biglietto ai giocatori di casa: “Grazie ai ragazzi della Teggianese, semplici, genuini e umili. Grazie per il rispetto agli arbitri e, in particolare, alle donne. I campionati veri si vincono nella vita non sul campo, e ne siete l’esempio. Portate in alto il Teggiano non solo con il pallone tra i piedi”. Il tutto firmato da “un arbitro, una donna, Rosa”.
Un gesto che arriva all’indomani della Giornata contro la violenza sulle donne e che è rimbalzato alle cronache nazionali. Raggiunta telefonicamente da Ondanews, Rosa racconta quanto accaduto sul campo a Teggiano: “Sono arrivata domenica, ho trovato una rosa e un biglietto nello spogliatoio da parte della squadra di casa, un gesto bello ma il primo pensiero è stato ‘sai quante me ne dicono ora sul campo…’ perché purtroppo è un poco il destino che tocca a noi arbitri. Arrivata in campo abbiamo rispettato un minuto di silenzio per ricordare la Giornata contro la violenza sulle donne. Al 90’, invece, una sorpresa: nonostante la partita combattuta fino all’ultimo e lo svantaggio della squadra di casa, i giocatori ma devo dire soprattutto la tribuna, hanno dimostrato un atteggiamento educato e sportivo. In genere sul campo almeno un insulto sessista è garantito, questa volta nessuno si è permesso, ed è stata prova di grande rispetto”.
Rosa è un arbitro AIA, una mosca bianca, ma ammette di “non sentire differenze nell’AIA, non esiste uomo o donna tra arbitri, siamo tutti uguali. Nel mondo arbitrale le differenze non esistono, sulle tribune purtroppo sì. Non a caso i peggiori insulti provengono da lì, i giocatori al contrario sono penalizzati e quindi a volte sono ‘costretti’ a tacere. Non dimenticherò mai lo scorso 19 marzo, giorno della Festa del Papà, quando i peggiori insulti giunsero proprio da parte dei padri dei genitori, ragazzini under 17. Non mi sento rivoluzionaria perché la strada è stata fatta già da altre donne, tipo Maria Marotta”.
E proprio Maria Marotta, arbitro di Serie C, ha chiamato Rosa complimentandosi: “Il tuo è stato un gesto da Serie A” le parole riservate alla sua collega. Anche le altre Sezioni arbitrali si sono congratulate per il gesto dell’associata. E sulla sua Sezione a Sapri dice: “Il Consiglio e gli associati si sono congratulati, siamo una famiglia”.
E conclude: “E’ stato un gesto da parte mia per ringraziare del rispetto all’arbitro, non alla donna. Ben venga poi la duplice funzione che nobilita tutto, ma da parte della squadra è stata dimostrata sportività”.
Soddisfazione è stata registrata anche dalla squadra di casa, la Teggianese, per le parole di stima giunte dal Direttore di gara.