Il consigliere del Comune di Auletta Carmine Cocozza ha convocato un incontro pubblico per domani, 28 ottobre, presso la struttura comunale “Casa delle parole” per affrontare un argomento di interesse generale. Il tema dell’incontro ruota attorno alla Fondazione MIdA, ovvero alle analisi e alle prospettive proposte dalla nuova gestione, soprattutto in merito all’annunciato ritorno della rappresentazione teatrale “Inferno di Dante”, promosso per anni all’interno delle Grotte.
L’idea del confronto pubblico nasce in seguito ad un manifesto pubblico a firma dell’ex Direttore della Fondazione Francescantonio D’Orilia che scrive in merito alla messa in scena: “Con questa decisione si potrebbe cancellare con un colpo di spugna tutto il contenzioso giudiziario ancora in essere tra la Fondazione MIdA e la ditta ‘Tappeto Volante srl’ del signor Domenico Corrado”.
Facciamo un passo indietro: la querelle giudiziaria ha origine dal momento in cui “il Tappeto Volante srl non ha rispettato gli accordi contrattuali stabiliti con la Fondazione MIdA attuando una anticipata rescissione unilaterale del contratto. Inoltre, la società ha trasferito lo spettacolo nelle Grotte di Castelcivita lasciando un debito nei confronti della Fondazione MIdA di 48.939,50 euro. Il danno stimato è invece di 100mila euro“.
I danni evidenziati dall’ex Presidente si riferiscono anche alla nomea che la società avrebbe affibbiato alle Grotte di Pertosa-Auletta: “Ha diffuso false notizie sulla fruibilità delle Grotte di Pertosa-Auletta, facendo circolare la voce che le stesse fossero state chiuse. Dal 2007 al 2014, anni in cui prestava servizio la società in questione, si registrava un oscuramento del brand Grotte di Pertosa-Auletta e del sistema museale MIdA”.
In conclusione, Francescantonio D’Orilia, che sarà presente all’incontro pubblico di domani dalle 18.30, sostiene che “la Fondazione MIdA stia svendendo un bene pubblico ad un privato, rinunciando alla propria funzione. Il Consiglio di Amministrazione, infatti, con in testa l’attuale Presidente, ha concesso in uso esclusivo per 5 anni ad una società il cui capitale sociale è di soli mille euro la possibilità di contrarre con un ente pubblico partecipato dalla Regione Campania, per valori di oltre 100mila euro”.