“Garantire a tutte le donne malate di tumore e che sono sottoposte a chemioterapia la possibilità di arrestare la caduta dei capelli attraverso l’utilizzo dei cosiddetti caschi refrigeranti, alleviando così l’impatto psicologico che il cancro produce su quanti ne sono affetti.”
E’ questo il tema della mozione annunciata dai consiglieri regionali Giovanni Vizziello e Massimo Zullino del gruppo consiliare Basilicata Oltre.
“In Italia i tumori – ha esordito Vizziello – rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, il 3%. Dagli inizi degli anni ‘90 si osserva una moderata, ma costante diminuzione della mortalità per carcinoma mammario, attribuibile, soprattutto, all’anticipazione diagnostica delle malattie per effetto della maggiore efficacia delle campagne di screening, oltre che ai progressi terapeutici. Purtroppo in Italia, ogni giorno, più di 1000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno oltre a quelle con diagnosi pregressa, delle quali più di 800.000 sono donne che continuano a vivere e tale risultato è l’effetto dei progressi compiuti sul versante della prevenzione che consente diagnosi precoci e delle cure sempre più appropriate in chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapia mirata o target”.
“Le malattie oncologiche – ha sottolineato Vizziello riprendendo un passaggio pregnante della mozione – oltre ad avere un notevole impatto sanitario, sociale ed economico, coinvolgono la totalità dell’esistenza della persona e della famiglia, determinando cambiamenti che concernono molteplici aspetti: il rapporto con il proprio corpo, la sessualità, le relazioni familiari ed i ruoli dei suoi componenti, i rapporti sociali e il proprio ruolo nella società, in particolare per quello che concerne il lavoro. La patologia neoplastica e i suoi trattamenti possono avere profonde ripercussioni sulla sfera psicologica del paziente e dei suoi familiari e possono causare una sofferenza multidimensionale definita dalla comunità scientifica mondiale con il termine di ‘distress”.
La caduta dei capelli, quindi, sia essa parziale o temporanea, rappresenta senza dubbio uno degli effetti collaterali più temuti da coloro i quali si sottopongono a trattamenti antitumorali ed ha un notevole impatto psicologico, specialmente per le donne. Vedersi senza capelli o con molti meno capelli rappresenta spesso un promemoria della propria condizione di malati oncologici, minando l’autostima e rappresentando un evidente segnale di malattia per le altre persone. Il casco refrigerante, in tal senso, si è rivelato un valido alleato per contrastare la caduta dei capelli grazie al restringimento dei vasi sanguigni che irrorano la cute, permettendo in tal modo di limitare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici responsabili della caduta dei follicoli peliferi
Nel corso della presentazione della mozione è intervenuta anche la presidente dell’associazione “Agata – Volontari contro il cancro OdV ETS“, Rosa Gentile, la quale ha rivolto un invito a riflettere: “Basti pensare – ha esplicitato – alla condizione di enorme sofferenza di una donna che ha già subito una mastectomia e che è costretta anche a convivere con la caduta dei capelli per comprendere l’importanza dei caschetti refrigeranti come strumenti attraverso cui preservare l’identità femminile. Tante le richieste di informazioni ricevute dalle associazioni in merito al trattamento, alle possibilità di accedervi e dove, a dimostrazione della volontà di cambiare il proprio status di malato e vivere in condizioni di più giusta normalità anche estetica. Per garantire a tutte le donne lucane queste possibilità non occorrono grandi risorse ma, soprattutto, grande sensibilità, quella che tutte le associazioni di tutela dei malati oncologici dimostrano quotidianamente e che ci auguriamo diventi il faro dell’azione anche di tutte le istituzioni preposte alla tutela della salute. La mozione dei consiglieri Vizziello e Zullino costituisce il giusto viatico per creare gli strumenti necessari per i percorsi di cura dei malati oncologici. I caschi refrigeranti pongono i malati in una condizione diversa, mantenendo la propria autostima nel rispetto dell’ambiente in cui vivono. Uno strumento fondamentale per affrontare una fase dura della malattia, importante per mitigare il disagio, umanizzare la cura e migliorare la qualità dell’assistenza”.
“Come Commissione Regionale Pari Opportunità – ha detto Margherita Perretti – in questi anni abbiamo lavorato molto sul tema del diritto alla salute delle donne lucane, il diritto di essere curate al meglio, di ricevere un’assistenza adeguata anche sul nostro territorio regionale. Chiaramente dovrebbe, innanzitutto, funzionare il sistema degli screening di prevenzione oncologica, un tempo fiore all’occhiello della sanità lucana, ma in questi ultimi anni in grave affanno; inoltre, nel caso di malattia va tutelata la qualità della vita della paziente, protetta la sua immagine, incrementata la sua autostima, per permetterle di assumere un atteggiamento positivo, fondamentale nel corso dei trattamenti. Altrettanto importante è un’azione di sensibilizzazione su corretta nutrizione, stile di vita, prevenzione e attività motoria. Il mio ringraziamento oggi è triplo, va ai due consiglieri e a Rosa Gentile, dal momento che l’associazionismo in questi anni ha fatto molto più del dovuto, intervenendo al di là anche del proprio ruolo, non con il semplice supporto alla funzione pubblica e l’affiancamento alle strutture pubbliche, ma operando in concreta attività di sostituzione”.
Con la mozione si impegna la Giunta regionale ad attivarsi al più presto al fine di fornire alle Aziende Sanitarie ed agli ospedali della Basilicata le risorse finanziarie necessarie all’acquisto dei caschi refrigeranti e dei connessi apparecchi elettromedicali, al fine di garantire a tutte le donne in trattamento chemioterapico o radioterapico la possibilità di contrastare la perdita dei capelli determinata dalle terapie antitumorali.